Noi, indiani metropolitani e gli
emarginati, denunciamo e rifiutiamo l’allucinante clima di violenza e
prevaricazione creatosi in questa assemblea in cui tutta la forza, la fantasia
e la creatività del movimento è stata soffocata, violentata e distrutta da un
modo di fare politica che non ha niente di diverso, se non negli slogans
contrapposti, cioè rumore contro rumore, dalla politica praticata da chi odiamo
e vogliamo distruggere.
La penetrazione degli altoparlanti, la
prevaricazione di chi è più tozzo e maschio, la violenza contro gli emarginati,
che rifiutano di esserlo anche nel movimento, sono gli ultimi e violenti
sussulti di un mostro che sta morendo e speriamo lo faccia in fretta e saremo
noi a praticargli l’eutanasia.
Denunciamo con tristezza ma soprattutto
con rabbia il tentativo di ridurre le espressioni di creatività del movimento a
semplici fatti di folklore e abbellimento per nascondere quanto di vecchio
marcisca ancora fra di noi.
Denunciamo con tristezza ma soprattutto
con rabbia il tentativo di ridurre le espressioni di creatività del movimento a
semplici fatti di folklore e abbellimento per nascondere quanto di vecchio
marcisca ancora fra di noi.
In questo senso va il modo con cui la
presidenza e parte dell’assemblea (per non parlare poi di una sedicente
riunione di studenti medi che in realtà era uno squallido raduno di baffoni
stalinisti che volevano negarci la parola!) ha accolto gli interventi degli
indiani metropolitani e delle compagne femministe (che non vogliamo difendere
perché le compagne hanno la forza e l’autonomia per farlo da sole e molto
meglio!).
Abbiamo l’impressione, che sta
diventando sempre più certezza, che il Nuovo faccia paura a molti; faccia paura
soprattutto a chi tenta di cavalcare il movimento, con le solite vecchie armi
della prevaricazione organizzata, con le mani a corna o a pistola, disponendosi
nell’aula come se fossimo nel parlamento borghese.
Noi chiediamo che i gruppi parlamentari
prevaricatori vengano sciolti, in caso contrario noi dichiariamo sciolto questo
parlamento il cui fine non è altro che offrire uno splendido materiale di
calunnia ai pennivendoli della borghesia.
Ci dissociamo perciò da qualsiasi
conclusione di questa assemblea, dalle migliaia di mozioni e contromozioni
presentate dai professionisti della politica. Facciamo appello a tutti quanti
si riconoscono nella autonomia vera del movimento di ritrovarsi martedì a
Lettere liberata alle ore 17 per una assemblea dell’area creativa del movimento
in preparazione della giornata di lotta di mercoledì a Campo de’ Fiori.
Diffidiamo ad intervenire all’assemblea di martedì chiunque voglia riproporre
il clima di violenza di questa corrida nazionale.
Comunicato degli indiani metropolitani all’assemblea nazionale del
movimento universitario
(26-27 febbraio 1977)