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giovedì 2 maggio 2019

Ed è stato primo maggio NoTav


La CGIL «Il primo maggio è la festa del lavoro e non va assolutamente strumentalizzata»
Il Tav non c’entra con il 1 maggio?
La CGIL «Siamo certi che la polizia e i carabinieri garantiranno a tutti di manifestare serenamente»
Il PD Torinese: «Si profila un corteo in cui l’attenzione sarà monopolizzata da un tema divisivo come la Tav, relegando sullo sfondo i temi più generali del lavoro e della politica».
Il PD «Il Primo maggio deve essere quello per cui è nato: una manifestazione nazionale, pubblica, aperta a tutti, indipendentemente da quello che si pensa sul Tav, per rappresentare la centralità del lavoro nella nostra democrazia, un principio della Costituzione spesso trascurato»
Queste sono le reazioni “a sinistra” all’annuncio della partecipazione del Movimento No Tav alla manifestazione del 1 maggio. Lesa maestà da un lato e paura isterica dall’altro.
Entrambi ci hanno fatto sapere di come il primo maggio doveva essere la festa del lavoro e che la manifestazione cittadina poteva parlare un solo linguaggio: quello ingessato dalle organizzazioni sindacali.
Invece siamo stati lo spezzone più grande e vitale di un corteo sindacale ormai diventato vetrina per ogni personaggio in cerca di popolarità.
Ci avevano detto che sarebbe stata una piazza aperta a chi voleva manifestare le proprie idee, come noi, pacificamente, e invece mentre il corteo ospitava Madamine e Giachino, lo spezzone NoTav veniva fermato dalle forze dell’ordine.
Un qualcosa di inaccettabile in una giornata come quella del primo maggio, un atto dichiaratamente di parte per escludere chi, come noi risulta scomodo al coro unico del “Tav porta lavoro”.
Fin da subito, da piazza Vittorio, ci siamo dovuti conquistare lo spazio per manifestare, non facendoci chiudere dai cordoni delle forze dell’ordine, superandole come avviene tra i sentieri.
Tanta, tanta la gente che si è unita a noi nel prenderci via Po alle calcagna del Pd, protetto da un servizio d’ordine a pagamento che difendeva dai fischi, Ferrentino e Esposito.
È veramente svilente parlare di queste cose rispetto ad una grande giornata di lotta che ha portato in piazza tanti e tante NoTav , ma tant’è: i sindacati confederali oltre a fare da cassa di risonanza alle menzogne sitav di questi mesi, si sono presi la responsabilità di tentare di escluderci dal corteo.
In via Roma, a pochi passi dall’arrivo in Piazza San Carlo, luogo del comizio finale, la polizia ha spezzato il corteo e caricato i NoTav, semplicemente per non farci arrivare mentre ancora parlavano i sindacati dal palco. Insomma per evitare qualche fischio non hanno esitato a picchiare giovani ed anziani provocando almeno una decina di feriti.
Le menzogne vanno ben protette, lo sappiamo bene, ma così è veramente troppo!
Siamo felici della scelta che abbiamo fatto, e siamo ancora più consapevoli di chi sono i nostri avversari. Avremmo preferito parlare d’altro nella cronaca di una giornata che merita rispetto per la sua storia ma purtroppo così è.
Vogliamo dare un abbraccio ai nostri feriti e ripartiamo ancora più consapevoli e forti di prima, nell’essere quel movimento che resiste da trent’anni e che resisterà tutto il tempo necessario per fermare definitivamente quest’opera inutile e imposta, come la giornata di ieri dimostra.
Opera inutile e imposta, come la giornata di ieri dimostra.