La CGIL «Il primo maggio è la
festa del lavoro e non va assolutamente strumentalizzata»
Il Tav non c’entra con il 1
maggio?
La CGIL «Siamo certi che la
polizia e i carabinieri garantiranno a tutti di manifestare serenamente»
Il PD Torinese: «Si profila un
corteo in cui l’attenzione sarà monopolizzata da un tema divisivo come la Tav,
relegando sullo sfondo i temi più generali del lavoro e della politica».
Il PD «Il Primo maggio deve
essere quello per cui è nato: una manifestazione nazionale, pubblica, aperta a
tutti, indipendentemente da quello che si pensa sul Tav, per rappresentare la
centralità del lavoro nella nostra democrazia, un principio della Costituzione
spesso trascurato»
Queste sono le reazioni “a
sinistra” all’annuncio della partecipazione del Movimento No Tav alla
manifestazione del 1 maggio. Lesa maestà da un lato e paura isterica
dall’altro.
Entrambi ci hanno fatto sapere di
come il primo maggio doveva essere la festa del lavoro e che la manifestazione
cittadina poteva parlare un solo linguaggio: quello ingessato dalle
organizzazioni sindacali.
Invece siamo stati lo spezzone
più grande e vitale di un corteo sindacale ormai diventato vetrina per ogni
personaggio in cerca di popolarità.
Ci avevano detto che sarebbe
stata una piazza aperta a chi voleva manifestare le proprie idee, come noi,
pacificamente, e invece mentre il corteo ospitava Madamine e Giachino, lo
spezzone NoTav veniva fermato dalle forze dell’ordine.
Un qualcosa di inaccettabile in
una giornata come quella del primo maggio, un atto dichiaratamente di parte per
escludere chi, come noi risulta scomodo al coro unico del “Tav porta lavoro”.
Fin da subito, da piazza
Vittorio, ci siamo dovuti conquistare lo spazio per manifestare, non facendoci
chiudere dai cordoni delle forze dell’ordine, superandole come avviene tra i
sentieri.
Tanta, tanta la gente che si è
unita a noi nel prenderci via Po alle calcagna del Pd, protetto da un servizio
d’ordine a pagamento che difendeva dai fischi, Ferrentino e Esposito.
È veramente svilente parlare di
queste cose rispetto ad una grande giornata di lotta che ha portato in piazza
tanti e tante NoTav , ma tant’è: i sindacati confederali oltre a fare da cassa
di risonanza alle menzogne sitav di questi mesi, si sono presi la
responsabilità di tentare di escluderci dal corteo.
In via Roma, a pochi passi
dall’arrivo in Piazza San Carlo, luogo del comizio finale, la polizia ha
spezzato il corteo e caricato i NoTav, semplicemente per non farci arrivare
mentre ancora parlavano i sindacati dal palco. Insomma per evitare qualche
fischio non hanno esitato a picchiare giovani ed anziani provocando almeno una
decina di feriti.
Le menzogne vanno ben protette,
lo sappiamo bene, ma così è veramente troppo!
Siamo felici della scelta che
abbiamo fatto, e siamo ancora più consapevoli di chi sono i nostri avversari.
Avremmo preferito parlare d’altro nella cronaca di una giornata che merita
rispetto per la sua storia ma purtroppo così è.
Vogliamo dare un abbraccio ai
nostri feriti e ripartiamo ancora più consapevoli e forti di prima, nell’essere
quel movimento che resiste da trent’anni e che resisterà tutto il tempo
necessario per fermare definitivamente quest’opera inutile e imposta, come la
giornata di ieri dimostra.
Opera inutile e imposta, come la
giornata di ieri dimostra.