L'anarchismo, nel tempo, ha presentato
diverse proposte sia teoriche che pratiche, ipotizzando quindi interventi differenti
tra loro.
Questo perché alla base dell'anarchismo
stesso non vi è un Partito, o altra organizzazione, che ne possa o voglia dettare
delle linee tattiche e strategiche uniche, ossia valide per tutti.
Non c'è una linea politica dettata
da una autorità centrale (sarebbe la negazione stessa del pensiero anarchico), ma
vi sono diverse proposizioni, ugualmente degne di attenzione.
In campo economico, premesso che tutti
gli anarchici sono contro la proprietà intesa come accumulazione di beni, profitti
e fonte di sfruttamento, gli orientamenti maggiormente definiti sono quellocollettivista
e quello comunista.
La proposta collettivista mira alla
distribuzione dei beni prodotti in relazione all'impegno dei singoli facenti parte
la collettività, l'ipotesi comunista anarchica, invece, si concretizza nella famosa
frase "da ciascuno secondo le sue capacità, a ciascuno secondo i suoi bisogni".
L'ipotesi comunista è stata quella
praticata, ad esempio, da quasi tutte le collettività rurali durante la rivoluzione
spagnola (1936-39), quando ai lavoratori veniva assegnato un cosiddetto salario
familiare, che teneva cioè in conto non solo l'opera prestata dal singolo, ma anche
delle sue necessità come gruppo familiare.
Più in generale, i modi di pensare
ed agire dell'anarchismo hanno conosciuto un approccio sociale ed uno individualista.
Il primo propone l'azione coordinata
tra gruppi, federazioni, etc., il secondo si basa invece sull'iniziativa ed azione
individuale, del singolo.
A seconda poi del tipo di approccio
rivoluzionario, ovvero di come si ritiene sia possibile arrivare ad una svolta rivoluzionaria,
gli anarchici hanno proposto diverse soluzioni, alcune alternative tra loro, altre
invece compatibili e sovrapponibili:
Approccio educazionistail processo
rivoluzionario può avvenire puntando sull'innalzamento del grado culturale di una
società e degli individui che la compongono;
Approccio gradualista il passaggio
da una società gerarchica ad una società anarchica può avvenire tramite la trasformazione,
graduale, nel tempo, in senso antiautoritario, degli organismi che la compongono,
sino a giungere ad un punto di rottura;
Approccio determinista il progresso
scientifico, economico, e sociale, migliorando le condizioni di vita, porterà ad
una trasformazione in senso libertario della società "anarchico è il pensiero
e verso l'anarchia va la storia";
Approccio volontarista l'avanzamento
della società non sarà determinato dalla Storia, dal Progresso, ma sarà reso possibile
solo dagli sforzi, volontari, congiunti degli esseri umani che si pongono in conflitto
con le Istituzioni dominanti;
Approccio insurrezionalista la possibilità
di una società anarchica è legata allo sviluppo di moti insurrezionali che portino
all'attacco generalizzato ed alla distruzione delle strutture statali;
Approccio primitivista si ravvede
nel progresso e nella civilizzazione (a partire da quella rurale, contadina) l'origine
delle diseguaglianze e dell'attuale condizione di sfruttamento umano; la possibilità
quindi di giungere ad una società anarchica è legata al ritorno ad una società pre-civilizzata,
primitiva;
Approccio anarcosindacalista legato
alla tradizione originata dalle lotte operaie, ritiene che la trasformazione sociale
passa soprattutto da una rivoluzione operata nel mondo del lavoro: l'approccio rivoluzionario
è qui sostenuto dalla graduale presentazione dirichieste sindacali, rivoluzionarie,
sempre meno gestibili e recuperabili dal Potere stesso.