L'obiettivo della rivoluzione
è l'estirpazione del principio di autorità, comunque esso si manifesti, sia esso
religioso, metafisico e dottrinario alla maniera borghese, o perfino rivoluzionario
alla maniera giacobina, perché non ci interessa che l'autorità si chiami Chiesa,
monarchia, Stato costituzionale, repubblica borghese, oppure dittatura rivoluzionaria.
La rivoluzione ha come scopo
la radicale dissoluzione di tutte le organizzazioni, e istituzioni religiose, politiche,
economiche attualmente esistenti, in modo tale che non rimanga pietra su pietra,
in Europa e nel resto del mondo, del presente ordine di cose fondato sulla proprietà,
sullo sfruttamento e sul dominio.
Noi intendiamo la rivoluzione
come un rivolgimento radicale, come la sostituzione di tutte senza eccezione le
forme della vita europea contemporanea con altre nuove, completamente opposte.
Noi vogliamo distruggere tutti
gli Stati e tutte le Chiese, con tutte le loro istituzioni e le loro leggi religiose,
politiche, finanziarie, giuridiche, poliziesche, educative, economiche e sociali,
cosicché milioni di esseri umani ingannati, tenuti in servitù, torturati, sfruttati,
possano respirare in completa libertà.
Ponendo l'esclusione assoluta
di ogni principio di autorità e di ragione di Stato, noi miriamo per conseguenza
all’abolizione delle classi, dei ceti, dei privilegi e di ogni specie di distinzione»
e quindi, ancora una volta, all' abolizione,alla dissoluzione e alla bancarotta
morale, politica, burocratica e giuridica dello Stato tutelare, trascendente, centralista,
doppione e alter ego della Chiesa.