Noi non chiediamo
che una cosa: eliminare tutto ciò che nella nostra società ostacola il libero sviluppo
di questi due sentimenti, tutto ciò che travia il nostro giudizio: lo Stato, la
Chiesa, lo sfruttamento; il giudice, il prete, il governo, lo sfruttatore. Oggi,
quando vediamo un Jack lo Squartatore sgozzare dieci donne tra le più povere e le
più miserabili - e moralmente superiori ai tre quarti delle ricche borghesi - il
nostro primo sentimento è quello dell'odio. Se noi lo avessimo incontrato il giorno
in cui ha sgozzato quella donna che voleva farsi pagare da lui i sei soldi del suo
tugurio, noi gli avremmo sparato una palla nel cranio, senza riflettere che la palla
sarebbe stata meglio nel cranio del proprietario del tugurio. Ma quando ci ricordiamo
di tutte le infamie che hanno condotto Jack lo Squartatore a questi assassinii,
quando pensiamo alle tenebre nelle quali egli vaga, perseguitato dalle immagini
viste in libri immondi e da pensieri attinti da libri stupidi, - il nostro sentimento
si sdoppia. E il giorno in cui sapremo che Jack è finito nelle mani di un giudice
il quale ha massacrato freddamente uomini, donne e bambini, dieci volte più di tutti
i Jack; quando lo sapremo tra le mani di questi maniaci a sangue freddo, o di quelle
persone che mandano un delinquente qualsiasi in galera per dimostrare ai borghesi
che vigilano sulla loro salvezza - allora tutto il nostro odio contro Jack lo Squartatore
sparirà, e si rivolgerà altrove, e diventerà odio contro la società vile e ipocrita,
contro i suoi rappresentanti riconosciuti. Tutte le infamie di uno squartatore si
dileguano davanti a questa serie secolare di infamie commesse nel nome della Legge.
Ed è questa che che noi odiamo. Oggi il nostro sentimento si sdoppia continuamente.
Noi sentiamo che tutti siamo più o meno volontariamente o involontariamente i sostegni
di questa società. Noi non osiamo più odiare.
..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione