Lottare non è più soltanto denunciare, opporsi e affrontarsi,
è anche creare qui e ora realtà differenti. Le lotte devono produrre risultati concreti
senza lasciarsi condizionare dalle speranze per il futuro. Si tratta dunque di strappare
spazi al sistema per svilupparvi esperienze comunitarie dal carattere trasformatore,
perché è soltanto quando un’attività trasforma realmente e radicalmente una realtà,
anche se in modo provvisorio e parziale, che si gettano le basi per andare al di
là di una semplice (benché sempre necessaria) opposizione al sistema e per creare
un’alternativa concreta che lo sfidi nei fatti. In questa prospettiva, buona parte
del neoanarchismo si sforza di creare spazi di vita e modi di essere che si pongano
in radicale rottura con le norme del sistema e che facciano nascere nuove soggettività
radicalmente ribelli. Come dice un collettivo anarchico degli Stati Uniti: La nostra
rivoluzione deve essere immediata e riguardare la vita quotidiana, dobbiamo cercare
da principio e prima di tutto di modificare il contenuto della nostra esistenza
in senso rivoluzionario, più che orientare la nostra lotta verso un cambiamento
storico e universale, che non potremo mai vedere nel corso della nostra vita. Si
tratta dunque di agire su un ambiente che noi trasformiamo e che, al tempo stesso,
ci permette di trasformare noi stessi modificando la nostra soggettività. Possiamo
realizzare tutto ciò creando legami sociali differenti, costruendo complicità e
relazioni solidali, che prospettino nella pratica e nel presente una realtà diversa
e una vita differente. Come sostiene la rivista francese «Tiqqun», si tratta di
stabilire modi di vita che siano di per sé modi di lotta. Tutto ciò non è del tutto
nuovo, naturalmente, e lo si può far risalire, con qualche distinguo, ai luoghi
di vita creati dagli anarchici della fine del XIX secolo e inizio del XX. Allora,
per sintetizzare, quello che emerge è che le lotte attuali non si articolano su
basi identitarie, criticano i discorsi totalizzanti, sono refrattarie a qualsiasi
prospettiva escatologica, sono decisamente presentiste e legate al cambiamento,
qui e ora, di certi aspetti esistenziali, sociali e politici e mirano a opporsi
radicalmente e nell’immediato ad aspetti concreti, benché limitati, dei dispositivi
di dominio. L’anarchismo contemporaneo cambia nella misura in cui si trova coinvolto,
con altri collettivi, nelle lotte attuali, e inserisce nel proprio bagaglio le caratteristiche
principali di tali lotte. In definitiva, l’anarchismo che cambia è l’anarchismo
che lotta e che lotta al presente.
..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione