L’anarchico russo sulla base di indagini etologiche condotte
personalmente sul campo e sulla scorta di altri studi affini, cerca di dimostrare
che nell’evoluzione animale il ruolo della competizione e del conflitto va notevolmente
ridimensionato. La sua valenza, poi è assolutamente insignificante qualora si considera
il fenomeno evolutivo all’interno di una stessa specie. Secondo lo scienziato russo,
infatti, il processo evolutivo rende manifesto il dispiegarsi di un logos assai
più determinante: il mutuo appoggio. I fattori che hanno permesso l’evoluzione della
specie, la sopravvivenza di alcune e la scomparsa di altre, sono i meccanismi di
collaborazione e aiuto reciproco che avevamo permesso alla specie, e ai singoli
componenti di ciascuna di essa, di sopravvivere e riprodursi. Si tratta, per il
principe ribelle, di dimostrare scientificamente non solo la possibilità della socievolezza
come condizione del vivere sociale, ma anche chiarire come la socievolezza sia già
in atto nel mondo della natura e nello sviluppo dell’uomo. Rifiutando sia il pessimismo
Darwiniano sia l’ottimismo di Rousseau, Kropotkin dà vita ad un grande affresco
del mondo animale ed umano con il chiaro intento di mostrare che la “sociabilità
è una legge di natura tanto quanto la lotta tra simili” ma allo stesso tempo che
“come fattore dell’evoluzione, la prima ha probabilmente un’importanza molto maggiore,
in quanto favorisce lo sviluppo delle abitudini dei caratteri eminentemente atti
ad assicurare la conservazione e lo sviluppo della specie; essa procura inoltre,
con minor perdita di energia, una maggiore somma di benessere e di felicità a ciascun
individuo.” Grazie agli studi del valente zoologo russo Kessler e alla sua attività
di geologo, Kropotkin giunge alla conclusione che la legge di natura è una legge
di cooperazione, di mutuo appoggio, piuttosto che di lotta. La vita delle formiche,
delle api, delle termiti, degli uccelli, nei mammiferi, delle scimmie e di altri
animali, minuziosamente analizzate dall’anarchico russo nel Mutuo Appoggio, dimostrano
che nell’evoluzione del regno animale il mutuo appoggio e l’iniziativa individuale
sono due fattori infinitamente più importanti della lotta reciproca, ed inoltre
che la vita in società è l’arma più potente per sopravvivere in quanto “la vita
in comune rende i più deboli insetti, i più deboli mammiferi, capaci di lottare
e di proteggersi contro i più terribili carnivori e contro gli uccelli rapaci; essa
favorisce la longevità; rende le diverse specie capaci di allevare la loro prole
con un minimo di perdita di energia”79. L’anarchico russo ritiene che la principale
causa della diminuzione della popolazione animale, non sia la competizione, ma la
forte influenza degli ostacoli naturali; le terribili tormente di neve che si abbattono
al Nord dell’Eurasia alla fine dell’inverno, i geli e le tormente di neve che ritornano
ogni anno nella sperduta terra siberiana, le piogge torrenziali, dovute ai monsoni,
che piombano sulle regioni più temperate, le terribili condizioni in cui si dibatte
la vita animale nell’Asia Settentrionale, sono la massima testimonianza che i più
grandi nemici degli animali sono i bruschi cambiamenti climatici, le malattie contagiose,
la siccità e le carestie. Quelli che Darwin descrive come ‘gli ostacoli naturali’
all’eccessiva moltiplicazione hanno una valenza superiore alla lotta per i mezzi
di esistenza; coloro che sopravvivono a questi ostacoli naturali non sono, per Kropotkin,
i più forti o i più sani ma solo i dotati di maggiore resistenza nell’affrontare
un mondo di privazioni. Gli ostacoli naturali da affrontare nel vivere quotidiano
sono già così tanti che “nella grande lotta per la vita - per la più grande pienezza
e per la più grande intensità di vita, con la minore perdita di energia - la selezione
naturale cerca sempre i mezzi di evitare la competizione quando è possibile”.
..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione