L’8 e il 9
giugno meno della metà degli aventi diritto andrà probabilmente a votare e a
legittimare istituzioni locali ed europee da cui, nella stragrande maggioranza,
neppure essi si sentono rappresentati. Dal più basso (quello comunale) al più
alto livello istituzionale (quello europeo), voteranno un’ulteriore sottrazione
della sovranità popolare, cioè del diritto di decidere del proprio destino, di
rispettare e far rispettare la propria unicità e differenza, di rigettare
coscientemente ogni rigurgito di statalismo, di fascismo, di militarismo, di
guerra, di chiusura nei confronti del diverso, del migrante, della solidarietà
militante, l’affossamento legale e violento di ogni protesta civile e
umanitaria.
Sottraiamoci allora anche noi al rito liberticida che si consuma sotto i nostri occhi e all’indifferenza che nutre l’asservimento collettivo ai poteri forti della politica e dell’economia. Il sistema politico ed economico vigente merita solo un’ampia e radicale astensione.
Sottraiamoci allora anche noi al rito liberticida che si consuma sotto i nostri occhi e all’indifferenza che nutre l’asservimento collettivo ai poteri forti della politica e dell’economia. Il sistema politico ed economico vigente merita solo un’ampia e radicale astensione.