Le persone
vedono intorno a loro violenza, aggressività, odio... se ne lamentano, come per
un atavico richiamo alla solidarietà, ma esse stesse sono violente, aggressive,
odiose, sono intrappolate nel vortice del conflitto. Le persone, le masse,
pensano che questa condizione conflittuale sia naturale, perché la vedono
ovunque, la vivono, ma non si pongono alcuna domanda, il teorema della massa
governata è il seguente: guardare, ipotizzare, sentenziare, tutt'al più
verificare con quanto dice la propaganda di regime, la quale non può che darle
l'informazione più rassicurante -per la massa come per il sistema- quella che
la riporta con amore dentro il gregge. Un Piero Angela qualsiasi vale milioni
di pastori. La verità sta oltre l'apparente, che poi è pure costruito. Un
contesto coercitivo, qual è quello statalizzato, genera inevitabilmente
conflitti, ed è il conflitto che genera l'odio, non viceversa. Un contesto
libero, invece, rende le persone serene e poco inclini ai conflitti, quindi
all'odio. Il senso del libro “La convivialità” di Ivan Illich è anche quello di
far conoscere, diremmo meglio riconoscere, l'entusiasmante e antico incontro di
un essere umano con l'altro in un rapporto reciproco sereno, libero, dove
finalmente possa esprimersi la vera natura dell'essere umano, che è fondata sull'amicizia, sulla cooperazione, sulla curiosità della
scoperta, sul mutuo appoggio e l'accordo.
Non è neanche
questione di ideologia, ma di buon senso e di conoscenza delle cose, una
conoscenza che supera il superficiale propagandato e dato -come certo- in pasto
alle masse. E sul buon senso e l'analisi ragiona l'anarchia che, in quanto disposizione
naturale e umana, lungi dall'essere un dogma, ha la triste sorte di ricevere
gli attacchi del sistema e della società ormai sistematizzata. Tutte le
credenze e le convinzioni della società possono essere facilmente scardinate,
così come le parole usate dai governanti, il senso stesso della legge dello
stato... tutto è smontabile, ed è stato smontato mille volte, e rivela una colossale
menzogna, una macchina infernale di propaganda continua, inesorabile, che
annichilisce le coscienze e le rende docili e sempre pronte a creare conflitti,
sì che la massa, la società statalizzata, guardando intorno a sé tanto odio,
anziché eliminare il conflitto che lo genera (usando il buon senso), chiami
sempre in suo soccorso la macchina che lo crea. È un circolo vizioso.