La ricchezza e, più che la ricchezza, la
prospettiva di crescita senza fine, si è rivelata una tecnica molto efficace di
controllo sociale. La logica è più o meno questa: l'ideologia dominante afferma
che ciascun individuo è semplicemente un consumatore, una persona che vuole fortissimamente
consumare e che in questo atto dà un senso alla vita... la vita si consuma totalmente
o cose del genere. Ora se si accetta questa ideologia si è anche convinti che la
produzione materiale sia destinata ad aumentare senza fine, può arrivare alla conclusione
che è del tutto inutile combattere una società diseguale, anche quando si soffre
a causa sua, anche quando la società è contro. Se si è un uomo economico egli si
convincerà che è meglio accettare una società di questo tipo, sperando unicamente
che in futuro possa godere del consumismo più di quando non ne goda oggi. Ci sono
molte cose equivoche in questa ideologia... La sua fattibilità poggia, da una parte,
sull'abilità nel convincere le persone che sono solo frammenti di produzione ed
elementi di aumento del consumo. Dall'altra parte c'è il credere in una prospettiva
di crescita illimitata di una intero sistema ideologico che porta ad essere subordinato
e passivo. Per questo possiamo pensare che ci sia un grano di verità nell'idea che
il deficit materiale, o la crisi energetica, o quel che sia, possa contribuire a
formare una nuova coscienza.