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domenica 23 agosto 2020

La Louise Michel salva migranti

È arrivata nel Canale di Sicilia e sta pattugliando l'area davanti alle coste libiche.

Si chiama Louise Michel. È una motovedetta, ma non ha insegne militari ... e come avrebbe potuto averle con quel nome. È dipinta da Banksy la Louise Michel che salva i migranti nel Mediterraneo. I colori scelti sono il rosa e il bianco, con una serigrafia delle ciambelle di salvataggio a forma di cuore, e poi la scritta, sulle fiancate, “Rescue” e un nome, quello a cui è stata dedicata: Louise Michel, l’anarchica, rivoluzionaria, poetessa e insegnante francese che ha vissuto nell’800 e che è stata protagonista della Comune del 1871 e della lotta contro la Francia di Napoleone III.

L’ha voluta appunto così, l'artista e writer inglese, considerato uno dei maggiori esponenti della street art, la cui vera identità rimane ancora sconosciuta. A quanto confermano fonti francesi, Banksy, insieme ad un gruppo di attivisti europei, avrebbe partecipato all’operazione, rimettendo a nuovo una nave della Guardia costiera francese, riconfigurata per operazioni civili.

Era febbraio quando, nel porto di Camaret, in Bretagna, è ormeggiata una vecchia barca pronta a cambiare non solo nome e colore ma anche missione (umanitaria). Ed è lì che Banksy si presenta dicendo: «Lasciatemi vuoto il cantiere per un paio di giorni, resto solo io con i miei collaboratori». Così ha cominciato a rendere unica quella nave dipingendola di rosa e bianco e aggiungendo la scritta “rescue” (soccorso) sulle fiancate e il nome con cui è stata battezzata, quello di Louise Michel.

Nome migliore, per una imbarcazione utilizzata per missioni umanitarie, non poteva essere scelto; ecco, di seguito, un aneddoto su Louise scritto da Pietro Gori:

 

[[…] Parecchi anni or sono, a Parigi si costituì un Comitato di soccorso in pro' dei profughi russi – in seguito ad uno dei periodici deliri acuti della reazione autocratica – e del comitato facevano parte le personalità culminanti della scienza, dell'arte, della politica. Ne erano presidente Victor Hugo e cassiera Luisa Michel.

Ebbene: alla casa di lei era un continuo pellegrinaggio di sollecitatori, che si qualificavano profughi russi, per quanto essi non avessero oltrepassato i boulevards di Montmartre, e le buvettes del quartiere Latino.

E nessuno tornava indietro, per quanto poco russo egli fosse, con le mani vuote.

Victor Hugo, che grandemente amava e stimava la Michel, credette opportuno esortarla a qualche cautela nella erogazione dei soccorsi, onde i veri proscritti russi non ne fossero defraudati da codesti russi... d'occasione.

Luisa, dopo avere ascoltato con deferenza l'autore dei Miserabili, gli chiese con quel suo fervore traboccante di ingenua pietà:

«Posso io domandare alla miseria che invoca aiuto, la carta di nazionalità?»

Il poeta sorrise, e la sua fronte radiosa si chinò perplessa. Da quel giorno però non si parlò più di controllare la nazionalità degli indigenti – anche a costo che qualche mariuolo sfruttasse il fondo raccolto per la Russia fuggiasca e martire.

 

Adesso la motovedetta solca il Mediterraneo Centrale, un’opera d’arte galleggiante che con i suoi quasi 30 nodi di velocità massima arriverà con il motore avanti tutta sui barconi in difficoltà, dando filo da torcere alla cosiddetta guardia costiera libica per soccorrere migranti in fuga dalla Libia.

Ieri la nave, nella quale sono coinvolti attivisti internazionali, ha iniziato la sua missione umanitaria e ha già fatto il suo primo salvataggio. Nel tardo pomeriggio la "Louise Michel" ha avvistato un barchino in vetroresina con sette persone a bordo. In realtà non ha potuto prenderli a bordo ma, dopo aver chiesto aiuto alle autorità competenti, che non hanno risposto, si è rivolta alla Sea Watch 4 che ha subito provveduto al salvataggio, prendendoli in carico.

Il rapporto tra la Louise Michel e la Sea Watch sarebbe stretto, visto che nella nuova umanitaria ci sarebbero alcuni soccorritori che prima hanno collaborato con la Ong tedesca.

Un’operazione, quella della Louise Michel, che sarebbe dovuta rimanere ancora segreta: la sua prima missione è stata a circa 30 km dalla costa tra Tripoli e Al-Zawiya. E, invece, la notizia è trapelata subito.

Nei prossimi giorni si apprestano ad arrivare nell’area anche Mare Jonio, della missione italiana Mediterranea, e il veliero Astral di Open Arms.

Nelle settimane scorse una delle volontarie aveva spiegato alla stampa d’Oltralpe che si tratta di “una piccola squadra internazionale di circa dieci marinai, professionisti del settore marittimo e del soccorso”. La motovedetta “è stata recentemente acquistata a Saint-Malo da un mecenate che per ora vuole rimanere anonimo ma che vuole creare un team di soccorritori professionali”. Tuttavia “non siamo associati a nessuna Ong o organizzazione. Siamo solo una buona squadra pronta ad uscire e ad aiutare in mare".

Non si sa ancora esattamente chi la finanzi: è certo che usi fondi privati, che non dipenda da organizzazioni internazionali e che ha acquistato la nave da «un mecenate che vuole restare anonimo». Forse Banksy stesso? Chissà. Basta guardare le sue opere per capire quanto l’artista sia, da sempre, sensibile al tema dell’immigrazione.

Adesso, la nostra compagna Louise Michel non verrà solo ricordata negli ambienti dell’anarchismo, ma il suo spirito rivoluzionario verrà riconosciuto dal mondo intero.