Quando scienza e tecnologia, da strumenti di oppressione e dominio quali
sono, possono essere trasformati in strumenti disponibili alla forza liberatrice
dell'immaginazione, allora è possibile pensare e realizzare un mondo modellato dalla
sensibilità estetica.
La realizzazione della dimensione estetica dell'esistenza accomuna i
movimenti di avanguardia artistici e politici contemporanei.
Su questo terreno pratica artistica e pratica politica risultano convergenti.
Oggi, infatti, agire politico vuol dire creare forme autonome di esistenza,
liberare la vita quotidiana, costruire come opere d'arte il tempo e lo spazio del
nostro vivere.
Oggi praticare forme di antagonismo e di sovversione adeguate all'attuale
modo di produzione post-industriale (che regola, condiziona, determina, domina e
mette in produzione tutti i singoli momenti della nostra esistenza) vuoI dire creare
nuove forme di vita, vuoI dire assegnare ad ogni attimo, ad ogni azione della nostra
giornata, un valore estetico.
Oggi ogni prassi antagonista deve necessariamente tendere alla riconquista
della pienezza dell'esistenza attraverso l'azzeramento della distanza che separa
la pratica artistica dalla pratica di liberazione della vita quotidiana.
Sottrarre la nostra vita al dominio ed allo sfruttamento, al lavoro forzato
ed al bisogno, alla mercificazione ed alla sopravvivenza significa non solo combattere
contro questa forma della realtà, ma anche mettere in atto una realtà altra, mettere
in atto forme e modi di vita differenti.
Significa immaginare una vita degna di essere vissuta e praticare questa
immaginazione trasformando, subito, la forma, i modi, i tempi della nostra esistenza.
La nostra vita è unica, singolare, irripetibile. Essa può diventare l'unica
e sola opera d'arte che valga davvero la pena di realizzare.
Dobbiamo imparare a stimarla come cosa rara. Dobbiamo imparare ad assegnare,
ad ogni suo momento, il valore che merita. Non possiamo svenderla ad un padrone,
buttarla via nella noia della sopravvivenza, mortificarla con il lavoro forzato
e con la vuotezza in cui cercano di imprigionarla.