..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

Translate

venerdì 12 novembre 2021

Due parole sul termine SPRECO

Un piccolo tentativo per precisare l'uso che del termine spreco si fa in opposizione al mero consumo.

Preferiamo dire “sprecare”: poiché l'altro termine, consumo, che è quello che la moda ha imposto per indicare il modo d'essere della Nuova Società, è ancora incerto ed equivoca; e lo è soprattutto perché, mentre col verbo sprecare il nome davvero importante è quello dell'Oggetto (“Si sprecano i beni”), col verbo consumare il termine importante è quello del Soggetto (“Io  consumo” o “Gli abitanti consumano”), che si può propriamente sdoppiare in un Dativo (“Consumo per me” o “per il mio consumo”. “Consumano per loro”), cosa che evidentemente non si può fare col verbo “sprecare”. E si fa troppo onore al cliente dei nostri mercati quando lo si chiama consumatore: quando l'unica cosa che si esige da lui è che sia uno (tra i molti altri) degli strumenti, di spreco dei beni, necessario, pare, per il mantenimento di quest'Ordine. E tuttavia, ciò non toglie che l'ipocrita attribuzione di soggettività che ancora rimane nel termine di consumatore sia essenziale perché l'individuo continui ad agire proprio come strumento di spreco. Ma il processo di svalutazione della Persona che nel processo di spreco è compreso (e subito si manifesta nello spreco delle persone stesse) è proprio fondato, sulla svalutazione (ed in certo modo annullamento) delle cose e dei beni che il suo spreco esige.