..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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venerdì 28 gennaio 2022

Sulle elezioni passate, presenti e future

Nelle democrazie dello spettacolo è d’uso andare a votare vecchie e nuove caste politiche, anche se tutti ormai sanno che il popolo conta soltanto il giorno delle elezioni, forse. Il patriottismo, del resto, come le elezioni, è l’ultimo rifugio delle carogne o della servitù volontaria. Le mafierie della politica, non importa quale bandiera o crocifisso hanno arraffato... rappresentano solo se stesse e i politici di professione sono tutti coinvolti dentro il malaffare... le connivenze con la criminalità organizzata sono frequenti, nemmeno troppo celate, e contribuiscono al gioco al massacro delle Borse internazionali, delle guerre neocolonialiste, dell’impoverimento sistematico del Sud della terra... le guerre del petrolio, dei diamanti, dell’acqua, dei brevetti, i terrorismi delle religioni monoteiste... figurano il trionfo del mercimonio e i genocidi sono il banchetto televisivo quotidiano, orchestrato con arguzia e sottomissione al potere in carica, dall’impero dei mass-media. Le elezioni esprimono una liturgia della vergogna. La demagogia è il vocabolo usato dalla politica quando la democrazia è calpestata. La gloria degli imbecilli passa dall’urna elettorale e l’umiliazione dell’intelligenza è la cassa di risonanza della memoria storica svilita di ogni valore sociale uscito dalla Resistenza. La democrazia partecipata è un sogno violato dai pregiudizi e dall’arroganza dei potenti. Ogni stupidità si uccide da sé. L’amore per la verità è ciò che gli imbecilli rifiutano. Il popolo non elegge chi lo rispetta, ma chi lo affossa, lo calpesta, lo umilia fino a renderlo schiavo e servo della propria mediocrità. Gli uomini del no! non stanno al giogo. Nessun uomo è innocente se da qualche parte del mondo ci sono uomini, donne, bambini... che muoiono per fame o sono incatenati torturati, uccisi per le loro idee di libertà... l’uomo del no! è l’uomo in rivolta contro le sofferenze dei poveri più poveri del pianeta e sa che l’unica risorsa per la quale combattere o morire, anche, è la sua dignità. “Non esiste coscienza che nelle strade!” (Albert Camus). La mercificazione delle idee segna la degradazione sociale e la forma-spettacolo diventa il feticcio al quale uniformarsi. Gli indesiderabili sono tutti quelli che vanno a meticciare la società che viene e, a ragione, sfondano le frontiere degli stati. L’uomo del no! È l’uomo della conoscenza, l’uomo che azzera l’immondezzaio della politica e della fede e fa della propria bellezza fraterna, il principio di tutte le disobbedienze. Il tramonto degli Dei passa dalla messa a fuoco della menzogna elettorale, che non solo è necessaria, ma è auspicabile. Quando gli uomini e le donne chiederanno (con tutti i mezzi possibili) alle baldracche della politica e ai tenutari delle religioni il rispetto degli oppressi... ci sarà la rivoluzione dell’intelligenza nella strade della terra.