Possiamo fingere che non stia succedendo
niente, eppure succede. Una delle uniche esperienze della storia delle donne è
sotto minaccia di essere spazzata via. Non è una questione importante solo per
il popolo curdo, ma lo è per tutti noi.
Le donne della Rojava e le donne curde
combattenti hanno realizzato una rivoluzione per una possibile vita alternativa
mettendoci tutte se stesse. E’ una vita alternativa non solo per le donne ma
per tutte le minoranze, per tutte le etnie che possono vivere insieme in modo
pacifico. Ed è un’alternativa al capitalismo ed al patriarcato.
L’ISIS sta massacrando tutte le
minoranze come gli Yazidi, i Turcomanni, i Cristiani e molte altre ancora nel
Medio Oriente. Solo un mese fa sono stati gli Yazidi di Sinjar ad essere massacrati.
Insieme agli USA, alla Turchia e ad altre potenze, l’ISIS vuole soprattutto
mettere fine a questa vita alternativa che queste donne hanno reso possibile.
Come tutti sappiamo, quando i nazisti
portarono avanti il genocidio contro il popolo ebraico nei campi di
concentramento, sebbene non tutto il mondo sapesse quello che stava accadendo
nella Germania nazista, c’erano alcuni paesi che erano al corrente di tutto e
che rimasero silenti per sanguinarie ragioni tattiche. Israele ha ucciso a
migliaia i Palestinesi e l’ultima volta è stato il massacro di Gaza. Le potenze
internazionali hanno condonato i crimini di guerra commessi da Israele in
ragione di sanguinari calcoli tattici.
Negli anni ‘90 le potenze internazionali
non fecero nulla tranne fingere di fare
qualcosa, quando l’esercito serbo violentava, uccideva e torturava le donne. Ed
ora in Medio Oriente, l’ISIS sta portando avanti una macabra guerra di
incommensurabile atrocità verso le donne. Le potenze internazionali fingono di
fare qualcosa ma in realtà stanno solo aspettando che l’ISIS metta fine a
questa vita alternativa nella Rojava voluta dalle donne curde. Queste potenze
internazionali insieme alla Turchia stanno cercando di sacrificare Kobane per
qualche ragione tattica, mentre la Turchia prosegue nel fornire sostegno
diretto ai miliziani dell’ISIS.
La Turchia vuole fare della Rojava una
regione cuscinetto evacuandola proprio come ha fatto Israele con la Palestina.
Ironicamente, questi sono giorni di festa nel mondo musulmano, ma in realtà non
c’è nulla da celebrare in queste dolorose circostanze.
In tutte le guerre sono sempre state le
vite e le conquiste delle donne ad essere sacrificate per qualche regione
tattica. Non possiamo permettere che la storia si ripeta ancora una volta.
Dobbiamo tutti difendere le donne curde
della Rojava altrimenti la storia delle lotte delle donne non ce lo perdonerà
mai. Le vite di queste donne hanno creato una vita alternativa nella Rojava
senza curarsi degli Stati e dei potenti, queste vite devono essere anche la
nostra vita, per noi che lottiamo per una vita migliore per uomini e donne.