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giovedì 6 novembre 2014

La crisi nelle Rojave



Possiamo fingere che non stia succedendo niente, eppure succede. Una delle uniche esperienze della storia delle donne è sotto minaccia di essere spazzata via. Non è una questione importante solo per il popolo curdo, ma lo è per tutti noi.
Le donne della Rojava e le donne curde combattenti hanno realizzato una rivoluzione per una possibile vita alternativa mettendoci tutte se stesse. E’ una vita alternativa non solo per le donne ma per tutte le minoranze, per tutte le etnie che possono vivere insieme in modo pacifico. Ed è un’alternativa al capitalismo ed al patriarcato.
L’ISIS sta massacrando tutte le minoranze come gli Yazidi, i Turcomanni, i Cristiani e molte altre ancora nel Medio Oriente. Solo un mese fa sono stati gli Yazidi di Sinjar ad essere massacrati. Insieme agli USA, alla Turchia e ad altre potenze, l’ISIS vuole soprattutto mettere fine a questa vita alternativa che queste donne hanno reso possibile.
Come tutti sappiamo, quando i nazisti portarono avanti il genocidio contro il popolo ebraico nei campi di concentramento, sebbene non tutto il mondo sapesse quello che stava accadendo nella Germania nazista, c’erano alcuni paesi che erano al corrente di tutto e che rimasero silenti per sanguinarie ragioni tattiche. Israele ha ucciso a migliaia i Palestinesi e l’ultima volta è stato il massacro di Gaza. Le potenze internazionali hanno condonato i crimini di guerra commessi da Israele in ragione di sanguinari calcoli tattici.
Negli anni ‘90 le potenze internazionali non fecero  nulla tranne fingere di fare qualcosa, quando l’esercito serbo violentava, uccideva e torturava le donne. Ed ora in Medio Oriente, l’ISIS sta portando avanti una macabra guerra di incommensurabile atrocità verso le donne. Le potenze internazionali fingono di fare qualcosa ma in realtà stanno solo aspettando che l’ISIS metta fine a questa vita alternativa nella Rojava voluta dalle donne curde. Queste potenze internazionali insieme alla Turchia stanno cercando di sacrificare Kobane per qualche ragione tattica, mentre la Turchia prosegue nel fornire sostegno diretto ai miliziani dell’ISIS.
La Turchia vuole fare della Rojava una regione cuscinetto evacuandola proprio come ha fatto Israele con la Palestina. Ironicamente, questi sono giorni di festa nel mondo musulmano, ma in realtà non c’è nulla da celebrare in queste dolorose circostanze.
In tutte le guerre sono sempre state le vite e le conquiste delle donne ad essere sacrificate per qualche regione tattica. Non possiamo permettere che la storia si ripeta ancora una volta. Dobbiamo  tutti difendere le donne curde della Rojava altrimenti la storia delle lotte delle donne non ce lo perdonerà mai. Le vite di queste donne hanno creato una vita alternativa nella Rojava senza curarsi degli Stati e dei potenti, queste vite devono essere anche la nostra vita, per noi che lottiamo per una vita migliore per uomini e donne.