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lunedì 4 gennaio 2016

To be blue: Essere triste

 “Ho incontrato il Blues che camminava come un uomo e l’ho preso per mano”
Robert Johnson

Se vogliamo paragonare il Blues ad un albero, possiamo senza dubbio dire che le sue radici sono state estirpate dalla terra d’Africa e trapiantate in America.
L’Africa è la grande madre, la terra d’origine di una cultura che suo malgrado è stata costretta a migrare e rigenerarsi tra visi e tradizioni che non le appartengono. Il Blues, infatti, è un lungo percorso iniziato con il primo sbarco di una nave negriera. Sbarco avvenuto in terra americana e conclusosi, tra mille drammatiche vicende, nel suono delle corde di una chitarra. I quattrocento anni che separano questi due eventi sono la storia della formazione di un nuovo individuo di genoma africano, ma di formazione culturale legate al nuovo mondo: il nero americano, una specie di ibrido che scopre nel Blues il primo progetto autonomo mai concepito.
Tutto ciò che si è ereditato per via genetica non può sparire, ma si può imparare a coniugarlo con altre forme che ne permettano la sopravvivenza. Così agli schiavi delle grandi piantagioni non è rimasto altro da fare che inventarsi un nuovo modo di essere e di vivere, con la mente volta verso gli spazi liberi della savana e, nello sguardo, quelli altrettanto vasti ma costretti delle grandi monoculture. Ed in questi campi di lavoro, dove era anche difficile comunicare, nasce la musica Blues.
- Il Blues è l’avventura del nero americano che cerca di scuotersi di dosso la schiavitù, che cerca una diversa identità.
- Il Blues è figlio dei canti di lavoro, attraverso i quali il nero americano mette a punto una forma musicale autoctona e strutturata che lo identificherà culturalmente. Africa e America si fondono definitivamente in una stretta non più scindibile.
- Il Blues è una musica in grado di esprimere la sofferenza e la problematicità esistenziale di qualsiasi generazione presente o futura.
- Il Blues narra la storia di uomini e donne che hanno trovato in questa musica un modo di esprimere le proprie ansie e le proprie pene in una terra straniera, lontana da quella da cui provengono i loro avi e i profumi delle loro tradizioni.
- Il Blues è un processo intimo che raccoglie in se rabbia e preoccupazioni, ma anche dolcezza infinita e l’ultima convinzione di potercela fare.
- Il Blues è uno stato d’animo e come tale mutevole, cangiante a seconda delle situazioni che capitano e che bisogna affrontare.
- Il Blues non è solo tristezza, è anche contrapposizione, piacere della trasgressione e dell’ironia con cui il nero si fa beffa dell’uomo bianco giocando sul suo stesso terreno.
- Il Blues non è un fenomeno aleatorio o legato ad un periodo storico particolare, esso continua a rappresentare una lunga sintesi di esperienze di vita inevitabilmente destinate a ripetersi all’infinito perchè intimamente collegate all’animo umano e dunque universali.
- Il Blues è anche una grande metafora per rappresentare la natura dell’uomo, sempre alla ricerca del bene e sempre pronto ad inciampare nel male. Così nel Blues convivono il sacro e il profano, sempre apparentemente bipolari, ma in realtà completamente separati.
- Il Blues parla dell’abbandono della donna amata, della perdita al gioco, dei licenziamenti, delle angosce nei penitenziari; sempre e comunque di fatti che accadono in un ambiente in qualche modo degradato.
- Il Blues è soprattutto uno stato d’animo, l’espressione della propria interiorità, che poi è un bisogno universale e come tale non ha tempo.
- Il Blues più genuino è quello che viene espresso nella sua forma più sintetica, ridotta alla voce e ad un solo strumento, o addirittura ad un oggetto da cui si può, in qualche maniera, trarre un suono.
- Il Blues è stata la base del Rhythm and Blues, del Soul, del Rock’n’Roll, del Funky, del Rap, ma lo sarà sicuramente ancora per chissà quante altre espressioni musicali che nasceranno negli anni a venire.
Ogni situazione di difficoltà è una canzone Blues che attende di essere scritta.

BESSIE SMITH: In the house of Blues
Sitting in the house with everything on my mind
Looking at the clock and can’t even tell the time
Walking to my window and looking out of my door
Wishing that my man wold come home once more
Can’t eat, can’t sleep, can’t weak. I can walk the floor
Feel like calling murder let the police squad get me once more
They woke my up before day trouble on my mind

Wringing my hands and screaming, walking the floor holl’ing and crying
Catch ‘em don’t let them Blues here
 They take me in my bed can’t sit down in my chair

Oh, the Blues is got me on the go
They rolled around my house, in and out of my front door
Me ne sto seduta in casa con tante cose per la testa
 Guardo l’orologio e non riesco a leggere nemmeno l’ora
Vado alla finestra e guardo fuori dalla porta
 Vorrei che il mio uomo tornasse a casa un’altra volta
 Non riesco a mangiare, non riesco a dormire, sono così debole che non riesco ad attraversare la stanza
Mi sento di gridare all’assassino, di farmi prendere un’altra volta dalla polizia
Mi hanno svegliato prima dell’alba mentre avevo l’animo tormentato
Mi torcevo le mani e gridavo, camminavo per la stanza, urlavo e piangevo
Prendeteli, non lasciateli entrare qui dentro, quei Blues
Mi fanno rigirare nel letto, non riesco a sedermi sulla sedia
Oh, i Blues mi hanno messo la frenesia addosso
Hanno girato intorno alla mia casa entrando e uscendo dalla porta principale