Il sistema dei partiti da oltre un secolo ha portato
al macello milioni di uomini con l’illusione di realizzare la libertà e la
giustizia: quelli di destra promettendo regimi di ordine e disciplina; quelli
di centro l’amore e la pace in Terra; quelli di sinistra, l’eguaglianza dei
lavoratori e la giustizia sociale. In realtà, tutti i partiti hanno costituito
un buon affare per le loro classi dirigenti, hanno rafforzato lo Stato e la
società capitalistica e hanno preteso dal popolo solo voti e passività,
consensi e rassegnazione. IL SISTEMA DEI PARTITI È FALLITO. Dietro ogni
partito, al di là delle differenze di facciata, si è sempre nascosto
l’autoritarismo, la burocrazia, l’interesse personale, il privilegio per pochi.
Gli anarchici hanno da sempre sostenuto che non si
possono adottare mezzi autoritari per raggiungere la libertà. La storia ha dato
ragione agli anarchici, anche se hanno pagato duramente l’espressione del loro
pensiero, la loro pratica antiautoritaria, la loro coerenza rivoluzionaria.
Dalla Russia bolscevica alla Spagna del ’36, al ’68, passando per il fascismo e
il nazismo, i poteri di ogni colore hanno combattuto, tradito, colpito alle
spalle i popoli in armi e i tentativi di affermare un socialismo dal basso,
l’autogestione, l’abolizione della proprietà privata e dello Stato.
Oggi in Italia assistiamo all’omologazione del
quadro politico dentro le compatibilità del sistema: cioè tutti i partiti che
apparentemente si contrastano dentro e fuori il parlamento, in realtà agiscono
senza mettere in discussione le basi dello sfruttamento e dei privilegi su cui
si fonda la società.
C’è bisogno di percorrere un’altra strada: quella
dell’organizzazione diretta dei lavoratori, dei cittadini tutti, senza capi,
dirigenti e strutture organizzative autoritarie; la strada dell’azione diretta,
cioè della lotta senza intermediazioni, senza illusioni parlamentari, portata
avanti dai diretti interessati.
Dopo anni e anni di sacrifici, di lotte, di morti
causati dal potere, oggi ci ritroviamo nella nostra terra senza prospettive di
lavoro, con l’emigrazione quale unica prospettiva, con i vecchi ricatti
occupazionali, con salari e pensioni di fame, con l’acqua che scarseggia, con
strade e ferrovie obsolete, con il territorio rovinato dalla speculazione, con
una sanità arretrata, con una scuola distrutta e inutile, con la precarietà
padrona delle nostre vite, con la mafia sempre più potente, con i ricchi
sempre più ricchi e una popolazione sempre più povera.
A tutto questo si può e si deve rispondere senza dar
più credito ai venditori di fumo dei partiti, ai preti a caccia di pecore da
tosare, ai mezzi di comunicazione loro asserviti.
Si può rispondere solo con l’organizzazione dal
basso, con la lotta continua e unitaria, con la presa nelle mani dei diretti
interessati, del proprio destino.
Gli anarchici sostengono che ognuno debba ragionare
con la propria testa, vivere da individuo libero, senza più fidarsi dei falsi
amici: politicanti, burocrati, preti, sindacalisti e tutta la casta degli
arrivisti, dei borghesi, dei privilegiati che spacciano soluzioni per tutti ma
badano solo al loro tornaconto personale e di casta. I falsi amici, così come i
nemici (Stato, Capitalismo, Chiesa, Mafia…) sono i veri ostacoli alla
costruzione di una società basata sull’autogestione e sulla libertà. Per questo
vanno combattuti e sconfitti.