Una società libera
dai condizionamenti economici è più che mai una società libera dai condizionamenti
politici, quindi emancipata tanto dallo Stato quanto dal mercato. È una società senza cariche elettive, senza decisori
né assessori, senza dirigenti né esperti, che deve funzionare al di fuori della
politica professionale e dell'economia divenuta autonoma. Questo significa che deve
ricreare al suo interno le condizioni non capitaliste sufficienti a garantire delle
modalità di funzionamento democratico orizzontale abbastanza solide da rendere possibile
un'esistenza senza capitale né Stato. Per citare L'idea generale di rivoluzione
nel XIX secolo di Proudhon, essa deve «trovare una forma di transazione che, riducendo
a unità la divergenza degli interessi, identificando il bene particolare e il bene
generale, cancellando la diseguaglianza della natura per mezzo dell'educazione,
risolva tutte le contraddizioni politiche ed economiche; in cui ogni individuo sia
ugualmente e sinonimicamente produttore e consumatore, cittadino e principe, amministratore
e amministrato; in cui la sua libertà aumenti sempre, senza che egli debba mai alienare
nulla; in cui il suo benessere cresca indefinitamente, senza che egli possa subire,
da parte della Società e dei suoi concittadini, alcun pregiudizio, né nella sua proprietà, né nel suo lavoro, né nel suo reddito,
né nei suoi rapporti d'interesse, di opinione o di affetto verso i suoi simili».
..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione