..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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sabato 27 settembre 2025

Born in Gaza

Il documentario Born in Gaza di Hernán Zin racconta la storia di dieci bambini tra i sei e i quattordici anni durante la guerra del 2014, una delle tante guerre che Israele ha condotto contro i palestinesi, e che i palestinesi hanno condotto contro Israele. Questi bambini parlano dei bombardamenti, delle ferite che hanno ricevuto, del terrore che vivono quotidianamente, della fame che soffrono. Dicono che la loro non è vita, che sarebbe meglio morire. 

È probabile che costoro, che erano bambini nel 2014, siano oggi militanti di Hamas, e che abbiano partecipato all'orgia di terrore del 7 ottobre. Come non capirlo? Se io fossi al posto loro, invece di essere io, cioè un vecchio pensionato bianco che sta scrivendo comodamente seduto nella sua casa in una città italiana dove per il momento non ci sono bombardamenti, se io fossi uno di questi che erano bambini sotto le bombe del 2014, oggi sarei un terrorista che aspira solo a uccidere un israeliano. Mi farei orrore?

Certo, mi farei orrore. Ma il mio pacato pacifismo è solo un privilegio, un privilegio di cui posso godere perché non ho vissuto la mia infanzia a Gaza, o in uno dei tanti posti come Gaza.

Perciò Israele ha un solo modo per sradicare Hamas: uccidere tutti i palestinesi che vivono a Gaza, nei territori occupati ma neanche altrove: tutti, tutti, tutti, soprattutto i bambini.

D’altronde è quello che stanno facendo, no? Si chiama genocidio, ma è del tutto razionale. Infatti i razionalismi governanti europei appoggiano il genocidio.

Scholz ha detto che, avendo la Germania commesso un genocidio nel passato, ora è suo dovere appoggiare chi sta compiendo un genocidio oggi sembra che sia il solo modo per farsi perdonare.

È solo il modo per sradicare il terrorismo, no?

Forse ci sarebbe un altro modo per sradicarlo: la pace senza condizioni, la rinuncia a vincere, l’amicizia, la diserzione, l’alleanza tra le vittima – vittime di Hitler e le vittime di Netanyahu.

Ma questo è un proposito da anima bella, un proposito fondato su sentimenti che si possono nutrire solo quando ci si trova in una condizione di privilegio. Nella realtà sembra che ci siano solo vittime che aspirano a diventare carnefici. E spesso ci riescono.

Dunque la spirale non si fermerà, e non possiamo prevedere quale vortice andrà ad alimentare.