La Terra e
l’Umanità sono due soggetti necessariamente interconnessi, ma con una
differenza di potenziale e con caratteristiche proprie. Sia l’una che l’altra
sono in continuo movimento e questo concetto reclusiano è molto simile alla
concezione dinamica dell’universo propria del Taoismo. Per quanto riguarda la
Terra, Reclus rileva la forza dell’influenza delle condizioni geografiche e
climatiche sulle vicende umane, senza esser determinista. Piuttosto per
ricordare che l’umanità, pur essendo la natura che prende coscienza di sé
stessa, deve rispettare le “regole del gioco” naturali e cioè non forzare, ma
rispettare la natura. L’umanità non può vivere senza natura, ma essa può vivere
senza l’umanità, che non può pretendere di dominarla. Nelle dinamiche umane
Reclus rileva e sottolinea la centralità di lingua, storia e genere di vita che
sostengono la naturale socialità umana nel legame, sempre dinamico e mai
statico, con un territorio specifico. Le tre costanti della storia dei gruppi
umani indicate da Reclus sottolineano l’ineludibilità del continuo movimento,
corollario obbligato della soggettività individuale umana quando vuole
bilanciare la tendenza delle strutture (di tutti i generi) ad irrigidirsi.
Proprio come nel rapporto iconografia circolazione di Jean Gottman, ma applicato
al confronto sfruttati/sfruttatori. Oggi il suo approccio verrebbe definito di
tipo antropologico e/o culturale, senza un metodo di analisi rigido, ma capace
di cogliere le dinamiche di lunga durata e di accettare concettualmente i salti
di qualità e le accelerazioni della storia. Il suo è un approccio intellettuale
attivo, nel senso che proponendo il criterio interpretativo del movimento
continuo, che non forzi la natura, favorisce l’intreccio delle culture e invita
chi vuol essere politico e rivoluzionario a imparare la lezione e a
riorganizzare lo spazio senza la presenza dell’autorità e della gerarchia.
Applicare il suo approccio interpretativo alle dinamiche geopolitiche attuali
consente una migliore e più precisa comprensione di ciò che avviene, da cui
deriva o dovrebbe derivare una più articolata e ricca capacità di
individuare/suggerire pratiche cooperative di progresso.