L’effetto più devastante è la nascita dello stato sionista
colonialista iperarmato, dimostrazione del fatto che l’universalismo non ha
verità nella storia, e che il nazionalismo è la sola maniera di proteggere la
propria esistenza.
Lo stato sionista si presenta come prevenzione contro la possibilità
del ripetersi di un’aggressione antisemita, ma è anche l’elaborazione
vendicativa del trauma, e le due cose non si possono distruggere, non si
possono separare.
Se il solo modo di evitare il ripetersi del genocidio è costruire
uno stato destinato a perpetrare a sua volta il genocidio, significa che la
ferocia, nella storia, ha preso il posto della ragione.
Per questo la shoah ha lasciato una traccia definitiva nella storia
d’Europa e del mondo: la ragione deve chinare la testa davanti alla ferocia. E
che solo la ferocia può proteggere dalla ferocia.
I sionisti pensarono: se la ragione universale non ci ha protetti
dal nazismo e dallo sterminio, non resta che dotarci di strumenti che ci
permettano di non essere più prede, anche se questo comporta che dobbiamo
trasformarci in predatori. La riterritorializzazione israeliana ha dimostrato
che non c’è possibilità di elaborare i traumi della storia, perché il solo modo
di emanciparsi dall’oppressione subita è la vendetta. E il solo modo per
evitare lo sterminio è sterminare.
Nel caso specifico di Israele, la vendetta ha carattere asimmetrico:
non è stata compiuta infatti contro i tedeschi o contro gli europei,
responsabili dello sterminio degli anni Quaranta. Si è compiuta invece contro
popolazioni che non potevano difendersi e che non avevano nulla a che fare con
la colpa antiebraica. Nella storia talvolta capita anche questo: coloro che
hanno dovuto subire violenza perché non avevano forza sufficiente per
ribellarsi esercitano la loro vendetta contro qualcuno che è più debole di
loro.
Per i sionisti il solo modo per salvarsi dalla spietatezza è essere
spietati. Gli israeliani, eredi di coloro che hanno subito il trauma, hanno
capito fin da principio che il solo modo di proteggersi dal nazismo era
adottare le sue tecniche, acquisire la sua spietatezza.
La decisione di costruire uno stato nei territori della Palestina
espose fin dall'inizio gli israeliani al dilemma; subire la violenza armata di
chi (prevedibilmente) non voleva che uno stato sionista si costituisse sul
territorio degli arabi palestinesi, oppure disporre di una forza sufficiente
per schiacciare il nazionalismo arabo e per ridurre in soggezione la
popolazione palestinese, togliendole per sempre ogni possibilità di
autodeterminazione.
Il sionismo non poteva che scegliere la strada della forza.
Senza il supporto dei paesi occidentali i sionisti non avrebbero mai
potuto diventare la potenza militare che sono diventati, ma questa
preponderanza militare dello stato di Israele ha spinto i palestinesi alla
pratica del terrorismo.