..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

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martedì 30 settembre 2025

Dimenticare può portare alla pace? (parte 1)

 Il trauma della violenza subita negli anni della Shoah non poteva che lasciare effetti devastanti.

L’effetto più devastante è la nascita dello stato sionista colonialista iperarmato, dimostrazione del fatto che l’universalismo non ha verità nella storia, e che il nazionalismo è la sola maniera di proteggere la propria esistenza.

Lo stato sionista si presenta come prevenzione contro la possibilità del ripetersi di un’aggressione antisemita, ma è anche l’elaborazione vendicativa del trauma, e le due cose non si possono distruggere, non si possono separare.

Se il solo modo di evitare il ripetersi del genocidio è costruire uno stato destinato a perpetrare a sua volta il genocidio, significa che la ferocia, nella storia, ha preso il posto della ragione.

Per questo la shoah ha lasciato una traccia definitiva nella storia d’Europa e del mondo: la ragione deve chinare la testa davanti alla ferocia. E che solo la ferocia può proteggere dalla ferocia.

I sionisti pensarono: se la ragione universale non ci ha protetti dal nazismo e dallo sterminio, non resta che dotarci di strumenti che ci permettano di non essere più prede, anche se questo comporta che dobbiamo trasformarci in predatori. La riterritorializzazione israeliana ha dimostrato che non c’è possibilità di elaborare i traumi della storia, perché il solo modo di emanciparsi dall’oppressione subita è la vendetta. E il solo modo per evitare lo sterminio è sterminare.

Nel caso specifico di Israele, la vendetta ha carattere asimmetrico: non è stata compiuta infatti contro i tedeschi o contro gli europei, responsabili dello sterminio degli anni Quaranta. Si è compiuta invece contro popolazioni che non potevano difendersi e che non avevano nulla a che fare con la colpa antiebraica. Nella storia talvolta capita anche questo: coloro che hanno dovuto subire violenza perché non avevano forza sufficiente per ribellarsi esercitano la loro vendetta contro qualcuno che è più debole di loro.

Per i sionisti il solo modo per salvarsi dalla spietatezza è essere spietati. Gli israeliani, eredi di coloro che hanno subito il trauma, hanno capito fin da principio che il solo modo di proteggersi dal nazismo era adottare le sue tecniche, acquisire la sua spietatezza.

La decisione di costruire uno stato nei territori della Palestina espose fin dall'inizio gli israeliani al dilemma; subire la violenza armata di chi (prevedibilmente) non voleva che uno stato sionista si costituisse sul territorio degli arabi palestinesi, oppure disporre di una forza sufficiente per schiacciare il nazionalismo arabo e per ridurre in soggezione la popolazione palestinese, togliendole per sempre ogni possibilità di autodeterminazione.

Il sionismo non poteva che scegliere la strada della forza.

Senza il supporto dei paesi occidentali i sionisti non avrebbero mai potuto diventare la potenza militare che sono diventati, ma questa preponderanza militare dello stato di Israele ha spinto i palestinesi alla pratica del terrorismo.