Crisi, guerra, migrazioni ci sono imposte da chi governa
il mondo! Scelte attuali dei potenti per confermare e accrescere il loro
dominio e i loro profitti. Scelte i cui costi di distruzione, impoverimento,
precarietà e insicurezza pesano oggi sempre più su tutti e sul proletariato
globale. Anche noi che viviamo nell'occidente sviluppato siamo sempre più
investiti da processi di impoverimento.
Quando ci parlano di crisi ci dicono che la deriva
dell'economia è causata dal fatto che non garantiamo sufficiente flessibilità,
dal costo delle pensioni, dal debito pubblico che va affrontato con tagli ai
redditi, alla sanità, alla scuola. Noi siamo i colpiti, ma nel nome degli
interessi generali e dell'Europa gli interventi dei governi sono tutti volti a
aprire ulteriori spazi a possibili speculazioni della finanza piratesca, a
salvare le banche che hanno truffato ed espropriato i piccoli risparmiatori, a
regalare ad industriali e petrolieri possibilità di accumulare con l'incremento
dello sfruttamento e dei ricatti di chi lavora e sul depredamento e
inquinamento di acqua, aria e terra.
Quando ci
parlano di esportare la democrazia intendono aprire nuovi scenari di guerra e
distruzione per favorire destabilizzazioni e l'insediamento o la permanenza di
grandi gruppi multinazionali dell'energia, delle materie prime e degli
alimenti. Il quadro mediorientale e africano sono diventati da decenni
territori da conquistare da spartire e da depredare. Ma i costi umani ed
economici di queste distruzioni pesano sulle popolazioni colpite, ma dobbiamo
anche pagarli noi. Le spese per gli armamenti, per le missioni incrementano
fortemente il debito pubblico che poi imporranno di ridurlo con ulteriori tagli
che influiranno sempre sulle nostre condizioni di esistenza.
Quando
parlano di minacce per i confini sanno benissimo che i grandi flussi migratori
odierni sono causati, dal sostegno che i governi offrono alle oligarchie e ai
governi autoritari che opprimono i ceti subalterni dei paesi dominati, dalle
attuali guerre e dalle depredazioni che sconvolgono, sradicano e cacciano masse
sempre più enormi di popolazioni ridotte alla fame e alla distruzione di quanto
avevano e della loro stessa vita. Tutti sanno benissimo che il rancore e l'odio
provocato producono volontà di rivalsa, nuove ideologie e nuovi fanatismi che
si possono poi concretizzare in attentati e terrorismi e fondamentalisti. Ma se
poi le carneficine avvengono nei luoghi in cui vive la gente comune I potenti
sanno di poter utilizzare ogni minaccia per accrescere il controllo e la
militarizzazione delle metropoli e dei territori, per imporre nuovi giri di
vite destinando risorse a garantire "la sicurezza" e queste scelte
accrescono ancora la potenza degli apparati finanziari e militari.
La politica di chi domina mira oggi gestire le crisi
incrementando le contrapposizioni tra i territori e le classi subalterne. La
produzione di mobilitazioni mediatiche costruendo falsità e minacce inesistenti
genera inevitabilmente insicurezze e timori che portano a credere che il nostro
malessere sia dovuto alla presenza degli stranieri che "ci rubano il
lavoro" e minacciano la nostra sicurezza.
Si vuole
fomentare le contrapposizioni tra poveri per evitare che il malessere sociale
si organizzi e si contrapponga alle istituzioni e agli assetti dominanti che
sono responsabili del nostro impoverimento e della nostra precarizzazione.
A due anni dalla nascita del governo Renzi i giochi si
sono svelati chiaramente. Dietro le promesse di cambiamento sono emerse
politiche razionalizzatrici che hanno sostenuto fortemente gli interessi dei
ceti finanziari ed industriali. Grandi opere, soldi alle banche, distruzione
dei territori e dell'ambiente.
Mai la disoccupazione giovanile è stata cosi alta, mai i
processi di esclusione e di impoverimento hanno toccato così tante parti della
popolazione e dei territori del nostro paese.
Mai i processi di repressione sociale sono stati cosi
forti: sfratti, pignoramenti, sequestri di case, tagli dei servizi e dei
sussidi, aumento delle tariffe, dei costi della sanità. Mentre gli Enti Locali
erogano sempre meno servizi.
Mai processi di repressione giudiziaria hanno colpito così
tante persone che partecipano ai conflitti sociali: solo a Torino più di trenta
giovani sono stati arrestati, processati, fatti oggetto di misure giudiziarie perché si sono contrapposti a sfratti o a manifestazioni di fascisti e
razzisti.
Bisogna far maturare nel paese la giusta avversità contro
le Istituzioni che garantiscono ormai solo gli interessi di pochi privilegiati
ed elargiscono soldi per salvare le banche che espropriano i piccoli
risparmiatori, fanno vincere appalti milionari ai parenti dei ministri mentre
impediscono ai giovani di accedere al reddito necessario per vivere e
riprodursi. Impedire la realizzazione delle grandi opere, impedire gli sfratti,
impedire la segregazione degli immigrati e la marginalizzazione dei giovani non
può che avvenire tramite la costruzione di nuove e forti forme di conflitto e
contrapposizione.
Guerra, Crisi ed espulsioni si fermano solo costruendo una
forte mobilitazioni contro le istituzioni: locali, nazionali ed Europee.
Impariamo a
identificare e a combattere i nostri veri nemici: Renzi, Salvini, Hollande,
Merkel, Draghi sono i più visibili.... Bene! Incominciamo a contrastarli!