Tutto ciò che è immutabile, o che si
vuol rendere tale, è contrario alla natura e al suo principio di dinamismo
costitutivo. Niente è statico in natura, nemmeno le montagne. Parlare di “status”
in natura è un controsenso, imporlo è un crimine. Quando ci accorgiamo che le
cose vanno al contrario di come dovrebbero andare, quando diciamo che non c’è
più umanità, è sbagliato attribuirne immediatamente la colpa alla natura degli
esseri umani, è un errore crederlo o ipotizzarlo. Dovremmo invece comprendere
che da pochi millenni esiste un progetto preciso, voluto da pochi e perpetuato
dai molti, un progetto di immutabilità che va contro natura. Non è la natura
che ha creato lo stato, ma un gruppo di uomini colonizzatori dell’Europa antica
che hanno visto nell’uso delle armi e nell’addomesticamento dei cavalli un modo
efficace per impossessarsi di ogni privilegio, dato dalla riduzione in
schiavitù forzata delle comunità pacifiche e libere.
Col tempo questo progetto
è diventato “sistema culturale”, cioè un insieme di valori e di credenze
acquisite e riconosciute più attraverso l’abitudine e l’oblio dell’antica
libertà che per il loro effettivo merito, valori e credenze intrinsecamente
ingiuste e pedagogicamente perpetuate fino ad oggi. Perciò penso sia più
corretto accusare l’uomo culturale piuttosto che l’uomo naturale, che ormai è
sparito sotto le sovrastrutture culturali imposte e ritenute ancora efficaci,
nonostante dimostrino tutta la loro crudeltà e ingiustizia di fondo. Se
vogliamo ritrovare l’uomo naturale dobbiamo distruggere l’uomo culturale,
l’uomo politico, la cultura dello stato, i valori che questa cultura ci ha
trasmesso e la loro presunta immutabilità. Perciò cambiare governi non serve a
niente, la riproduzione dello status si avvale proprio di loro e di chi,
legittimandoli e perpetuandoli, crede ancora che siano necessari. Come diceva
De la Boétie, è sufficiente che le persone la smettano di servire perché si
liberino autonomamente. Cooperare, stringere liberi accordi per autogestirci la
vita senza servi né padroni, quindi tornare ad essere pienamente esseri umani,
è ciò che serve per liberarci ed emanciparci.