Il sistema politico della
rappresentatività è un inganno, è un espediente politico mediante il quale la
borghesia tenta di realizzare il principio della sovranità popolare senza
abdicare ai suoi privilegi di classe dominante. L'anarchismo, pratica di lotta
sociale contro le istituzioni e l'autorità, è inconciliabile col sistema
politico della delega che inibisce la partecipazione diretta degli individui
alla gestione della vita sociale. La pratica sociale e di lotta di noi
anarchici si basa essenzialmente sull'Azione
diretta, condotta in prima persona, al di fuori di ogni forma di
rappresentanza perché pratica della mediazione.
Lo strumento rappresentativo della
delega é una ginnastica che abitua a demandare, a lasciar decidere altri per
noi, a scegliere in definitiva chi ci deve comandare, e chi ha ottenuto il
comando con un consenso di base, più o meno ampio, tramite le elezioni, ben
difficilmente abbandonerà la poltrona sulla quale i suoi lettori, tanto
gentilmente ed ingenuamente, lo hanno posto.
La rappresentanza è uno strumento atto
ad assicurare il potere col consenso diretto delle masse, non certamente a
preparare la strada per l'avvento della società libertaria. L'azione anarchica
esclude la delega che si basa sulla partecip/Azione
diretta e sulla gestione concordata tra le volontà degli individui, per cui
è un suicidio accettare di partecipare a qualsiasi tipo di elezione.
L'astensionismo anarchico è un metodo
costante di lotta globale contro ogni tipo di struttura imposta dall'alto.
Astensionismo è per noi il rifiuto alla partecipazione ed alla gestione di
tutto ciò che può, in un modo o nell'altro, di fare il gioco del potere o di
chi vuole il potere. In definitiva l’astensionismo si realizza con l'applicazione
di un metodo, cioè una la lotta dei mezzi funzionali alla fine.
Si tratta di identificare
l'astensionismo con le lotte autonome è spontanee che i lavoratori hanno sempre
espresso; lotte portate avanti dai lavoratori che vengono immediatamente
boicottate dai sindacati che vogliono e non possono lasciare l'iniziativa delle
scelte delle lotte direttamente ai lavoratori. Queste devono prima passare
attraverso il filtro politico delle tattiche e delle strategie sindacali in
quanto i sindacati, per la loro naturale dipendenza dal potere politico dei
partiti, debbono in ogni caso essere in grado di controllarne lo sbocco, cioè
di gestirle politicamente secondo i loro piani.
La posizione dei partiti e dei sindacati
è chiara: essi negano la presa di coscienza individuale per una presa di
coscienza di massa poiché quest'ultima è più facilmente strumentalizzabile e
controllabile. E questo viene ottenuto col sistema delle elezioni e delle
deleghe. In questa visione l'Azione
diretta, all'autogestione e le altre forme di lotta che gli sfruttati
trovano e mettono alla prova direttamente è l'esplicazione dell'astensionismo
anarchico, cioè il rifiuto dei mezzi e degli strumenti di lotta che vengono
imposti dalla prassi dedotta dai programmi politici dei partiti.
La presa di coscienza dell'individuo,
facendo scattare le potenzialità di ribellione, lo porta ad associarsi
liberamente con altri individui coscienti del loro essere sfruttati per la
realizzazione della vera lotta rivoluzionaria: distruzione di qualsiasi potere,
politico, economico e sociale per l'affrancamento dell'individuo e della
collettività da ogni forma di sfruttamento.
Ecco perché, a nostro avviso l'atteggiamento che ognuno deve tenere, rispetto a qualsiasi tipo di elezioni o votazioni, é all'astensione, il rifiuto cioè di convalidare o di usufruire di uno strumento funzionale esclusivamente al sistema di potere.
Ecco perché, a nostro avviso l'atteggiamento che ognuno deve tenere, rispetto a qualsiasi tipo di elezioni o votazioni, é all'astensione, il rifiuto cioè di convalidare o di usufruire di uno strumento funzionale esclusivamente al sistema di potere.