Come insegnano
ormai i bambini, il piacere di vivere non deve più affermarsi pagando un
tributo alla retorica della sua sconfitta. A dispetto delle antiche
oppressioni, l’amore di sé, quale lo scoprono l’infanzia e la nuova coscienza
degli amanti irradia da una potenza di cui la potenza industriale,
perfettamente concentrata nell’irradiazione nucleare, sarà stata il mortale surrogato.
È il motivo per cui consideriamo l’esigenza amorosa di essere tutto, in ogni
tempo e ovunque, come l’unica alternativa alla società mercantile.
O l’economia
porterà a compimento la perdizione del vivente, o la società si fonderà sulla
predominanza dei desideri affrancati dall’universo mercantile. O noi periremo
nella stupidità crescente del profitto e del prestigio promozionale, o il
primato del godimento porterà alla rovina il lavoro attraverso la creatività,
lo scambio mediante il dono, il senso di colpa tramite l’innocenza, la volontà
di potenza grazie alla volontà di vivere, gli appagamenti angosciati per mezzo
del ritmo naturale del piacere e del dispiacere.
Una scommessa
aperta. Tra la tendenza ad abbandonare il meglio per il peggio, e la trasmutazione
dell’Es individuale. Tra il disprezzo di sé, questa virtù di cui si onora lo
schiavo, di rimettersi ad una guida – politico, prete, medico, psicanalista,
pensatore, istituzione, governo -, e un’arte di godere, pazientemente decantata
dalle impregnazioni della morte.
Il movimento del
Libero Spirito ha posto la domanda nel momento storico in cui il processo
mercantile iniziava la sua accelerazione. La fine del XXI secolo sentirà la
risposta nell'esplosione finale della macchina per snocciolare l’individuo. Ma
nelle parole pericolosamente strappate al linguaggio di Dio, e nelle parole
trascinate, ai nostri giorni, nella derisione di una sopravvivenza
insignificante e di una vita che non ha un senso riconosciuto, è lo stesso
ciclone del godimento che, con la sua violenza intemporale, spazza la storia.
La ricerca di un amore da inventare nella pura materia dell’umano fonda la
misura universale di una società radicalmente nuova.