L'umanizzazione
del pianeta e dell'universo naturale, l'umanizzazione dell'uomo stesso, è il
possibile, che traspare al di là dei diagrammi del collasso capitalista, al di
là della mostruosità imposta al mondo e agli uomini da un modo di produzione
necrotizzante, fondato sulla valorizzazione del falso.
La produzione di
profitto mortifero e di sottouomini ad esso incatenati deve avere fine, o
finirà ogni progetto umano. Questa certezza realizza e incarna, nel movimento
reale, il contenuto delle teorie rivoluzionarie del passato superando la loro
forma ancora idealisticamente coscienziale. Il passaggio in armi dalla speranza
alla certezza, dalla coscienza alla esperienza vivente, alla vera gnosi, è la
transizione necessaria.
La certezza
fatica a liberarsi dalle forme vuote in cui l'ideologia la trattiene; a mano a
mano che la falsa guerra sceneggiata dalla ideologia mostra ai rivoluzionari la
corda con cui strozza il loro furore, la certezza avanza, la vera guerra
procede.
È questo il
compito della critica radicale.
Noi illustreremo
al mondo nuovi principi traendoli dai principi del mondo.
Fatica e lotte
di uomini hanno strappato ai principi del mondo il segreto di un mondo
finalmente possibile, hanno fatto propria la coscienza di una speranza il sogno
di una cosa. Si tratta oggi di infrangere l'ultimo diaframma, di fare proprio
il mondo stesso.
“Noi non temiamo le rovine, erediteremo la terra, questo è certo.
Noi portiamo un mondo nuovo dentro di noi e questo mondo ogni momento che passa
cresce. Sta crescendo proprio adesso che sto parlando con voi”.
Buenaventura Durruti