Due realtà si combattono e si urtano con violenza. Una è la realtà della
menzogna. Beneficiando del progresso delle tecnologie, essa s’impegna nel manipolare
l’opinione pubblica a favore dei poteri costituiti. L’altra è la realtà di quel
che è vissuto quotidianamente dalle popolazioni. Da un lato delle parole vuote partecipano
al gergo degli affari, dimostrano l’importanza delle cifre, dei sondaggi, delle
statistiche; architettano dei falsi dibattiti la cui proliferazione maschera i veri
problemi: le rivendicazioni esistenziali e sociali. Le loro finestre mediatiche
riversano ogni giorno la banalità delle truffe e dei conflitti d’interesse che ci
riguardano unicamente per le loro conseguenze negative. Le loro guerre di devastazione
redditizia non sono le nostre, non hanno altro scopo che dissuaderci dal combattere
la sola guerra che ci riguarda, quella contro la disumanità mondialmente propagata.
Da un lato, secondo l’assurda verità dei dirigenti, le cose sono chiare: rivendicare
i diritti dell’essere umano rileva della violenza antidemocratica. La democrazia
consisterebbe dunque nel reprimere il popolo, nel lanciare contro di lui un’orda
di poliziotti spinti a comportamenti di stampo fascista, la cui l’impunità è garantita
dal governo e dai candidati dell’opposizione vogliosi di occuparne il posto. Immaginate
a quali tremiti si dedicheranno gli zombi mediatici se l’immolazione tramite il
fuoco di una vittima della pauperizzazione genererà l’incendio del sistema responsabile!
Dall’altro, la realtà vissuta dal popolo è altrettanto chiara. Nessuno ci farà ammettere
che si possa ridurre a un oggetto di transazione mercantile l’obbligo del lavoro
mal retribuito, la pressione burocratica che aumenta le tasse, diminuendo il montante
delle pensioni e delle conquiste sociali, la pressione salariale che riduce la vita
a una limitata sopravvivenza. La realtà vissuta non è una cifra, è un sentimento
d’indegnità, è la sensazione di essere niente tra le grinfie dello Stato, un mostro
che si riduce sempre di più a causa del prelievo delle malversazioni finanziarie
internazionali. Sì. È nello scontro tra queste due realtà – una imposta dal feticismo
del denaro, l’altra che si rivendica del vivente – che una scintilla, spesso impercettibile,
ha dato fuoco alle polveri.
Quel che vogliamo, è la sovranità dell’essere umano. Niente di più e
niente di meno!