L'assunzione al potere, o il contatto con
esso, o l'affiancamento di esso, sotto qualsiasi bandiera a dispetto di
qualsiasi apparenza, malgrado tutte le rimasticature di formule trite e
avvizzite, porta, in ogni tempo e in ogni luogo, uomini, gruppi e partiti giù,
nel baratro delle degenerazioni; e da stimolanti di progresso li trasforma in
forze di conservazione, e ben presto li trasforma in fattori di reazione. Il
potere si vale sempre del peggio di ogni uomo, e dei peggiori fra tutti gli
uomini: esso eleva, premia ed esalta la viltà e la servilità: odia, calpesta e
punisce la dignità e l'indipendenza personale.
E le scuole autoritarie, che
predispongono vaste masse di lavoratori al riconoscimento di un potere, ed alla
cecità di fronte ai futuri governi (di dittatura, cosiddetta proletaria; di
repubblica, cosiddetta democratica) preparano il successo alle peggiori delusioni,
ed agli inganni più funesti.
Noi siamo contro ogni potere, siamo per
una società fondata su l'accordo libero e volontario, nella quale nessuno potrà
imporre ad altri la sua volontà, saremo sempre al posto che compete a chi non
vuole essere oppresso e non vuole opprimere; e vuole spingere in avanti tutti
gli oppressi. Siamo fuori e contro tutti i governi, ad indicare agli uomini le
tante vie, fuori e contro il potere, per affrancarsi e prendersi da se il
proprio bene, la propria felicità.
Anche se l'Anarchia non verrà oggi,
domani, o fra secoli, l'essenziale per noi è di camminare verso l'Anarchia,
oggi, domani, sempre. Ogni sconquasso, ogni picconata alle istituzioni della
proprietà privata e del governo; ogni menzogna smascherata; ogni attività umana
sottratta al controllo dell'autorità; ogni sforzo tendente ad elevare la
coscienza popolare, ad aumentare lo spirito di iniziativa e di solidarietà, è
un passo verso l'Anarchia. Il necessario è di saper scegliere la via, che
realmente ci avvicina alla realizzazione del nostro Ideale, e di non confondere
il vero progresso con le riforme legali, ipocrite, che sotto pretesto di
miglioramenti immediati, tendono a distrarre il popolo dalla lotta contro
l'autorità, tendono a paralizzare la sua azione, ed a fargli sperare che
qualcosa può essere ottenuta dalla bontà dei padroni e dei governi.
Scomparso il diritto della forza,
scomparso il governo, con tutte le nocive istituzioni che esso protegge;
stabilito che alla base della futura società vi sia libero accordo; associazione
libera di forze; libertà di scissione dall'associazione; autonomia in tutti i
rapporti collettivi; materia prima e strumenti di lavoro a disposizione di
tutti (senza questo diritto la libertà non sarebbe che una menzogna): stabilito
tutto questo, dipenderà dalla civiltà, e dalle nuove necessità degli uomini del
domani, di cercare e attuare in piena libertà, volta per volta, e luogo per
luogo, le varie forme concomitanti e collaterali di convivenza sociale. Perchè
invenzioni, scoperte, trasformazioni industriali e meccaniche, progresso
tecnologico e informatico potrebbero rivoluzionare in pochi anni il mondo da
renderla addirittura irriconoscibile.