L’Anarchia
stimola le persone a pensare, a indagare, ad analizzare ogni proposizione; ma
affinché la capacità mentale del lettore medio non venga sottoposta a sforzi
eccessivi, comincerò con una definizione che poi elaborerò.
Anarchia: La
filosofia di un nuovo ordine sociale basato sulla libertà, senza restrizioni
provenienti da leggi emanate dall’uomo; la teoria che tutte le forme di governo
sono basate sulla violenza, e sono quindi sbagliate e dannose, oltre che
inutili.
Il nuovo ordine
sociale si fonda, naturalmente, sulla base materialistica della vita; ma mentre
tutti gli anarchici sono d’accordo che il male maggiore oggi è di natura
economica, sostengono anche che la soluzione a questo male può essere trovata
solo prendendo in considerazione ogni ambito della vita: individuale, oltre che
collettivo; interno, oltre che esterno.
Un esame
approfondito della storia dello sviluppo umano rivela due elementi in grave
conflitto l’uno con l’altro; due elementi che soltanto adesso iniziano a essere
compresi, non come estranei l’uno all’altro, ma intimamente legati e veramente
armoniosi, se solo collocati nell’ambiente adatto: gli istinti individuali e
sociali. L’individuo e la società stanno da tempo immemore conducendo una
battaglia inesorabile e sanguinaria, lottando per la supremazia, perché sono
stati a lungo incapaci di comprendere l’uno il valore e l’importanza
dell’altro. L’istinto individuale e sociale - il primo un fattore potentissimo
dell’impegno individuale verso la crescita, l’aspirazione e la realizzazione di
sé; il secondo un fattore altrettanto potente per la sollecitudine reciproca e
il benessere sociale. Non occorre andare lontano per trovare una spiegazione
della tempesta che imperversa in seno all’individuo, e tra l’individuo e
l’ambiente che lo circonda. L’uomo primitivo, incapace di comprendere il
proprio essere, ancor meno l’unità di tutte le forme di vita, si sentiva
totalmente dipendente da forze oscure e cieche, sempre pronte a farsi gioco di
lui. Da quell’atteggiamento nacque il concetto religioso dell’essere umano come
un semplice granello di polvere dipendente da forze superiori, che possono
essere rabbonite solo da una resa totale. Tutti gli antichi miti si basano su
quell’idea, che continua a essere il leitmotiv delle storie bibliche che
trattano della relazione dell’uomo con Dio, con lo Stato, con la società.
Ancora e ancora lo stesso ritornello, l’uomo è nulla, i poteri sono tutto. Così
Jeovah era disposto a sopportare l’uomo solo a condizione di una resa totale.
L’uomo può aspirare a tutte le glorie terrene, ma non deve diventare cosciente
di sé. Lo Stato, la società e le leggi mortali cantano tutti lo stesso
ritornello: l’uomo può aspirare a tutte le glorie terrene, ma non deve
diventare cosciente di sé.
L’Anarchia è la
sola filosofia che offre all'uomo la consapevolezza di sé; che sostiene che
Dio, lo Stato e la società non esistono, che le loro promesse sono nulle e
vuote, visto che possono essere mantenute solo dalla subordinazione dell’uomo.
L’Anarchia insegna quindi l’unità della vita; non solo nella natura, ma nell'uomo. Non esiste alcun contrasto tra gli istinti individuali e sociali,
non più di quanto esista un conflitto tra il cuore e i polmoni: il primo è il
contenitore di una preziosa linfa vitale, il secondo il custode dell’elemento
necessario a mantenere l’essenza pura e forte. L’individuo è il cuore della
società, conservando l’essenza della vita sociale; la società è il polmone che
distribuisce l’elemento necessario a mantenere l’essenza vitale (cioè
l’individuo) pura e forte.
L’Anarchia è la
grande liberatrice dell’uomo dai fantasmi che lo hanno tenuto prigioniero; è
l’arbitro e il pacificatore delle due forze dell’armonia individuale e sociale.
Per realizzare quell'unità, l’Anarchia ha dichiarato guerra alle influenze
perniciose che hanno finora impedito la miscelatura armoniosa degli istinti
sociali e individuali, dell’individuo e della società.