La voglia di un
futuro migliore ha urlato al mondo da sempre, pur se con formule diverse,
l'umanità dell'uomo e la sua aspirazione alla libertà. Il tema della libertà è
stato intrinsecamente nutrito da tutte le riflessioni che la sensibilità per la
fraternità e la passione per l'uguaglianza fanno scaturire.
Affinché questo
slancio vitale non si risolva un una vuota parola consegnata al potere perchè
ne faccia quello che vuole, bisogna dunque difendere la libertà da ogni
ideologia che pretenda di rappresentarla o, peggio, realizzarla, imponendola al
mondo.
Non ci
stancheremo di ripetere che una volta stabiliti i valori essenziali condivisi
da tutti, una democrazia soggettiva necessita una garanzia ferrea dei diritti
delle minoranze e degli individui singoli, altrimenti essa scade al rango di
superstizione e di alibi per una totalitarismo spettacolare che non manca
naturalmente mai di gargarizzarsi di giustizia e libertà.
Nessuna idea
deve potersi imporsi. Solo la libera molteplicità delle prospettive garantisce
l'autenticità e la vitalità di ogni singolo progetto.
Ostile di fronte
a qualsiasi negazionismo, ma libertaria per natura, la democrazia soggettiva
sollecita l'affermazione armonica dell'identità e delle differenze.
Una vera
democrazia deve prevedere spazi di esplorazione e di deriva per tutte le
avventure sociali che siano proposte, preservando al contempo se stessa da ogni
ingiunzione. Essa deve contemporaneamente proteggersi e superarsi per restare
se stessa. Questa sua difficoltà è anche la sua prodezza e la sua unica
superiorità effettiva su tutti gli altri modi di governo. Essa può esistere
solo come governo di tutti e di ciascuno.