Detto semplicemente,
vuol dire rompere con le infinite mediazioni burocratiche, risolvere i problemi
da sé invece di appellarsi alle autorità costituite o di chiedere interventi esterni
da parte delle istituzioni. Qualsiasi azione che mira a raggiungere degli obbiettivi
scavalcando deleghe e rappresentanze è un’azione diretta. In una società dove il
potere politico, il capitale economico e il controllo sociale sono centralizzati
nelle mani di una élite, certe forme di azione diretta vengono scoraggiate, se non
criminalizzate; e proprio queste pratiche sono di particolare importanza per chi
lotta contro la gerarchia e contro la violenza delle istituzioni. Ci sono mille
situazioni in cui puoi mettere in pratica l’azione diretta: forse i rappresentanti
di una multinazionale stanno per invadere la tua città per un summit, e tu vuoi
protestare contro di loro in forme che non siano soltanto il solito corteo in cui
tenere in mano il solito cartellone; magari hanno già messo radici nel tuo ambiente
da molto tempo, costruendo punti vendita che sfruttano i lavoratori e che devastano
l’ambiente, e tu cerchi un modo per attirare l’attenzione pubblica o per intralciare
i loro progetti; forse vuoi organizzare un evento pubblico festoso e comunitario
come uno street party. Con l’azione diretta puoi far sorgere un giardino pubblico
in un terreno inutilizzato oppure puoi difenderlo paralizzando i bulldozer, puoi
praticarla per occupare gli edifici abbandonati e dare un tetto agli homeless o
per mandare in tilt gli uffici governativi. Che tu stia agendo con pochi amici fidati
o che tu stia agendo con migliaia di persone, i principi di base sono sempre gli
stessi.
..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione