La democrazia non è certo l'idea a cui
ci hanno abituati a credere e di cui ci si vanta a destra e a manca. “Eleggere”
non vuol dire “democrazia”, lo dicono anche Spinoza, Rousseau, Montesquieu, ma
anche la logica. La democrazia, nel suo vero senso, ha sempre terrorizzato i
governanti, anche nell'antica Grecia, e di fatto da questi elusa, traviata,
combattuta poiché considerata anarchia per secoli e secoli, e fatta quindi
passare come generatrice di disordine e violenza. Oggi ci si riempie la bocca
di questa parola ormai svuotata del suo vero senso, si crede persino che gli
USA siano davvero una democrazia, nessuno si pone il problema che proprio i
padri fondatori della “democrazia moderna” hanno apertamente dichiarato di
essere nemici della democrazia, John Adams lo ha pure scritto.
Ancora alla fine del XVIII secolo,
l'aggettivo 'democratico' indicava un ragazzo ribelle in disaccordo con le
istituzioni, un sognatore utopista, un irresponsabile, o un anarchico. I regimi
sedicenti democratici hanno sfruttato i popoli al pari delle monarchie,
continuano a farlo, pur nominando democrazia la loro evidente dittatura. Fin
dai tempi antichi, la parola democrazia ha definito sostanzialmente il mondo
dei poveri, degli schiavi ribelli, degli sfruttati, e come possono i padroni
governanti soccombere di fronte alla ralizzazione di una vera democrazia che,
per definizione, non ammette sfruttatori né sfruttati? Così i regimi hanno
sempre fatto passare l'idea che l'autogestione, l'autogoverno, essendo
appannaggio dei poveri sfruttati, avrebbe creato solo violenza e disordine. Le
masse ci hanno creduto perché la propaganda del potere, la scolarizzazione di
massa, hanno fatto credere che i poveri, gli schiavi, gli sfruttati, fossero
degli ignoranti detentori di passioni animalesche, basse, violente, ecco
perché! e al contempo il potere si è fatto percepire come un organismo
intelligente e addirittura divino, gestito da superuomini sapienti, aventi
quindi diritto di vita e di morte sulla plebaglia animalesca, diritto anche di
moralizzarla oltre che di sfruttarla. E in nome di questa presunta superiorità
morale hanno compiuto e compiono i crimini più immorali ed efferati.
Ma allora, come possono gli Stati,
apertamente nemici della democrazia, definirsi democratici? Com'è che oggi
tutto il mondo ci crede? Quando è avvenuto questo scambio di senso della
parola? Un fatto tra gli altri: all'inizio dell'Ottocento ci furono delle
elezioni in USA e il candidato Andrew Jackson, utilizzando retoriche populiste,
si autodefinì “il democratico” difensore dei poveri. Da quel momento, molti
altri candidati, anche in Europa, cominciarono a proclamarsi 'democratici' solo
per agguantare consenso e voti, ogni partito cominciò allora a proclamarsi più
democratico degli altri, accusando questi altri di essere antidemocratici. Il
giochetto continua ancora oggi, tragica cronaca di un inganno millenario.