..............................................................................................................L' azione diretta è figlia della ragione e della ribellione

Translate

giovedì 10 giugno 2021

Il piccolo chimico di Frank Zappa

Di Frank Zappa musicista si sa tutto o quasi. Ma non tutti sanno che Frank Zappa, da giovincello, era appassionato di chimica. Affascinato dalla professione del padre, perito industriale che aveva trovato lavoro come specialista di guerra chimica in una struttura militare, Frank non vedeva l'ora di possedere le sue apparecchiature scientifiche. Gli piaceva in particolar modo il Piccolo chimico della Gilbert, che includeva il necessario per produrre gas lacrimogeni, ma i suoi genitori sollevarono qualche obiezione nel comprarglielo.

In un'intervista del 1972 Zappa ha detto: "Mio padre voleva che studiassi qualcosa di scientifico, e a me piaceva la chimica, ma i miei avevano paura di comprarmi le attrezzature perché il mio unico interesse erano gli esplosivi". Sempre pieno di risorse, faceva esperimenti con oggetti che trovava in casa: ottenne qualche successo con delle palline da ping-pong riempite di polvere pirica, che si rivelarono "sorprendentemente esplosive". Riuscì anche a produrre una cascata di piccole sfere infuocate gialle e arancioni caricando di esplosivo alcuni bossoli di un nastro da mitragliatrice calibro 50, rubato da un garage sotto casa.

Nella sua autobiografia, al capitolo «Come mi feci saltare le palle», Zappa racconta con entusiasmo di un'esplosione che lo ha particolarmente soddisfatto. Ad undici anni, dopo il 4 luglio, aveva raccolto alcuni tubi vuoti per fuochi d'artificio e li aveva caricati con la sua polvere speciale per palline da ping-pong. Nei negozi si trovavano le cartucce a colpo singolo per le pistole giocattolo e Zappa ne migliorava la resa tagliandone via la carta in eccesso. Era seduto sul pavimento sporco del garage dei suoi, con i tubi tra le gambe, e ci spingeva dentro le cartucce con l'aiuto di una bacchetta. Fece troppa pressione, provocando lo scoppio. L'esplosione fece spalancare la porta del garage, lasciò un cratere nel pavimento e scagliò Zappa un paio di metri all'indietro, ma fortunatamente non riportò danni fisici.

A quindici anni la sua passione per gli esplosivi non era diminuita: con un compagno di scuola sperimentava nuove miscele, ed era riuscito a fabbricarne una quantità sufficiente a riempire anche un vasetto di maionese con una mistura di combustibile solido per razzi (metà zinco, metà zolfo) e polvere di fialette puzzolenti. Una sera, durante un incontro a scuola con le famiglie, mentre i genitori parlavano dei figli con gli insegnanti, Frank e il suo amico presero una manciata di sacchetti di carta dal bar, li riempirono del loro composto e li passarono ai compagni della loro cricca, che accesero una serie di fuocherelli dall'odore mefitico per tutta la scuola. Frank chiuse nel suo armadietto la polvere avanzata. Il giorno dopo trovò l'armadietto sigillato, e durante la lezione di inglese della professoressa Ivancic fu invitato a comparire nell'ufficio del preside. Da lì fu scortato alla stazione di polizia. La madre Rosie, che era stata mandata a chiamare, si presentò con i figli Carl e la piccola Candy. Il capo dei pompieri fece una ramanzina a Frank, che fu sospeso per due settimane e per punizione dovette scrivere  un tema, dal titolo a piacere, di duemila parole. Dopo quindici giorni, si presentò con il tema il cui titolo era: «Una lista di tutti i miei dischi R&B e di quelli che spero di poter acquistare nell'immediato futuro»; lo svolgimento era una varietà di dischi catalogati per titolo, artista ed etichetta. A scuola non la presero proprio bene ed evitò l'espulsione solo perché l'assistente sociale era di origine italiana, come lo erano i genitori di Frank: Rosie lo aveva convinto che suo figlio era un bravo ragazzo cattolico. Comunque, suo padre sarebbe stato trasferito di lì a poco a Lancaster, in California, e la famiglia sarebbe partita presto portando con sé il figlio piromane.