La violenza
Bertolt Brecht, nel dramma I giorni della Comune, fa chiaramente intendere che una delle
principali cause della sconfitta è stata l'incapacità (prevalentemente
ideologica). dei Comunardi di contrapporre al terrore della
borghesia il terrore del proletariato. Egli mette in bocca a Varlin queste parole pronunciate al Consiglio della Comune: “Cittadini delegati, si
dice che le donne dei soldati di Versailles
piangano, ma le nostre non piangono. Volete abbandonarle impotenti nelle mani
di un nemico che non ha mai indietreggiato davanti alla violenza? Qualche
settimana fa si è detto: le operazioni militari non sono necessarie, Thiers non ha truppe, sarebbe la guerra civile
sotto gli occhi del nemico. Ma la nostra borghesia non ha esitato a legarsi col
nemico della nazione, per condurre contro di noi la guerra civile. Da questo
nemico la borghesia ha ricevuto delle truppe: contadini della Vandea che erano
caduti in prigionia, forze fresche, cui non è potuta arrivare la nostra parola.
Nessun conflitto fra due borghesie potrà mai impedir loro di unirsi
immediatamente contro il proletariato dell'una o dell'altra: Si è anche detto:
niente terrore! Che diventerebbe altrimenti l'epoca nuova? Ma Versailles
esercita il terrore e ordinerà un massacro generale, così che nessuna epoca
nuova possa avere inizio. Se saremo sconfitti, sarà per la nostra indulgenza,
che è sinonimo di ignoranza. Cittadini, vi scongiuro, impariamo finalmente dal
nemico!”
Si direbbe che mentre tanti Comunardi, che pur hanno dimostrato di sapersi
battere eroicamente, sono rimasti vittime delle proprie ideologie utopistiche, cosicché, ancora sulla soglia del tragico finale,
discutono sulla violenza, e c'è chi gridava: “è una bestemmia” al
blanquista[2] Raoul Rigault che dichiarava: “esigo solo
terrore contro terrore”, le donne della Comune, che da
sempre conoscevano l'incommensurabile violenza del potere, ritenevano del tutto
normale che solo col fucile si possa vivere liberi. Quanto avessero ragione, lo
si è visto alla conclusione della tragedia, quando le truppe di Versailles son
potute penetrare a Parigi, ed è incominciata la così detta Settimana sanguinante (cui Brecht fa assistere, da
Versailles con i
binocoli, la classe al potere, che esclama estatica: “quale sublime spettacolo!”).