"Da troppi anni ormai assistiamo alla impotenza
dei governi nel determinare un certo equilibrio tra prezzi e salari: partiti, sindacati.
associazioni. gruppi parlamentari, cooperative, non hanno mai studiato sufficientemente
il problema ed ogni qualvolta si sono stentatamente mossi è avvenuto l'urto con la dura resistenza
degli speculatori e degli uomini che dal potere li favoriscono. Sempre quelle battaglie
sono rimaste senza pratica efficacia; sempre i cartellini dei prezzi e le tariffe
dei servizi hanno segnato e segnano inesorabilmente la sconfitta dei consumatori
e la vittoria degli speculatori. Ciò significa che abbiamo sempre battuto una falsa
strada, usato un metodo inefficace. Quel poco che stato ottenuto è il risultato
di un'azione accorta e tenace dei consumatori stessi.
Per determinare l'andamento del costo della vita è sufficiente
incoraggiare o scoraggiare la speculazione: per incoraggiarla basta il lasciar fare;
per scoraggiarla basta che si abbia la convinzione di trovarci di fronte ad una
opinione pubblica avvertita e allarmata. La via giusta da seguire è l'azione diretta
dei consumatori - da non confondere con l'azione diretta dei lavoratori, che è altra
cosa-. In questa azione, nessun organismo od ente estraneo deve intervenire: né
partiti, ne sindacati, né associazioni tipo di ogni genere. Solo i consumatori in
quanto tali formano l'opinione pubblica interessata, e sono milioni, e fra questi
nessuna intrusione politica deve intervenire, per evitare che nella compagine si
creino contrasti di partito che la manderebbero in frantumi, compromettendo tutto.
E ciò perché l'obiettivo resti quello e non altro da cui affiorino speculazioni
di partito o sindacali. Gli anarchici dovrebbero in ogni località lanciare questa
idea, farla circolare ovunque: nei luoghi di lavoro, nelle case, nei ritrovi; dovrebbero
procurarsi degli alleati (individui e come
tali), promuovere assemblee di caseggiato, di rione. animare le massaie,
far parlare la stampa, organizzare manifestazioni davanti ai mercati e alle prefetture,
boicottare gli esercenti esosi. far gridare alla piazza il basta tanto desiderato,
da tutti invocato ma da nessuno finora detto con risoluta energia".
(Umberto Marzocchi, Umanità Nova, 26 luglio 1969)