Le opere umane
rispecchiano in larga misura, la cultura del tempo in cui sono realizzate.
Oggi ciò è
oltremodo lampante pur limitandosi ad osservare, nello specifico,
l'architettura e l'edilizia che ci circonda. che ci si ritrovi in pianura, in
zone collinari o all'imbocco stesso di valli montane si è destinati ad
imbattersi, sempre più spesso, in aree industriali-commerciali indistinguibili
tanto si somigliano le une con le altre. Campagne, frutteti e pascoli vengono
quotidianamente sostituiti da capannoni grigiastri prefabbricati che prendono
forma nel giro di pochi giorni. Nel momento in cui l'area interessata viene
circondata dall'onnipresente nastro arancione di plastica, le ruspe iniziano a
circolare e cemento ferro e acciaio in poco tempo colonizzano un nuovo lembo di
terra rendendolo improduttivo per i decenni a venire.
In tal modo,
mentre le fabbriche delle metropoli, ormai dismesse ed inutilizzate da anni, si
trasformano in club alla moda, il territorio extraurbano si popola di lugubri
parallelepipedi in cemento armato in cui per lo più non si produce nulla: si
espone, si sostituisce e si commercializza. Al tempo stesso, le periferie di
piccole e medie città, nonché di molti paesi, vengono inesorabilmente
incatenate da condomini ed infrastrutture costruiti con gli stessi tempi e la
stessa logica delle aree commerciali. Verosimilmente, vista la qualità dei
materiali e della tecnica costruttiva, subiscono anche la medesima sorte,
diventando fatiscenti nel giro di pochi anni.
Coloro che non
sono completamente assuefatti dalle nocività delle metropoli sapranno cogliere
un ulteriore denominatore comune nell'urbanistica e nell'architettura del
nostro tempo. una sensazione sempre più diffusa e soffocante di invivibilità
legata alla natura degli edifici e alla loro disposizione. Tra pochi anni,
probabilmente, faremo fatica a distinguere un quartiere residenziale da una
zona industriale. Annullato ogni possibile spazio destinato alla socialità,
queste nuove aree sono concepite per vendere, consumare e spostarsi nelle poche
direzioni obbligate, insomma sconfinati quartieri dormitorio.