Il primo passo da fare per avvicinarsi
ad una vita positiva è allontanarsi dalla sorgente primaria di angoscia e
frustrazione, eliminando fisicamente quelle fonti che minano l’autostima. Per
essere informati non c’è bisogno di possedere una televisione!
Riavvicinarsi alla natura è il secondo
passo. Alla fine del 1800 ci fu l’esodo dalle campagne verso le fabbriche delle
città. Adesso è arrivato il momento di invertire la rotta e di rioccupare le
campagne. L’essere umano è fondamentalmente ottimista e se non viene
influenzato dall’esterno è capace di creare pace e benessere attorno a se. È
capace di vivere in simbiosi con gli altri esseri viventi di questo pianeta e
di produrre cibo in abbondanza per il benessere di tutti. C’è bisogno di
rompere quelle logiche e quegli schemi sociali che ci sono stati propinati per
farci vivere in uno stato di frustrazione perenne. Il capitalismo e le sue
logiche non funzionano e i suicidi in costante aumento nella società
occidentale ne sono la prova! Questo modello di sviluppo non soddisfa le
necessità ma solo crea desideri. La necessità è un qualcosa che si soddisfa
mentre il desiderio si rinnova di continuo. Nella società del consumo a tutti i
costi, vengono creati costantemente nuovi desideri e false necessità, che portano
a vivere in una condizione di insoddisfazione perenne. Per molti la vita sembra
essere diventata solo una lunga corsa verso l’accaparramento di quelle
necessità che poi in realtà non sono altro che desideri indotti dai milioni di
messaggi pubblicitari che assorbiamo inconsapevolmente tutti i giorni. Una
corsa frivola, futile e demenziale, che ha come traguardo un pianeta invivibile
ed una società lobotomizzata.
Il terzo passo è passare dalla
competizione per il profitto personale, alla cooperazione per il benessere
della comunità.
È impossibile contrastare quei poteri
organizzati che hanno inventato la crisi economica, se prima non smettiamo di
combatterci tra noi. L’unica cosa evidente è che le logiche capitaliste e il
profitto economico sono contro l’umanità intera e che la globalizzazione,
distrugge la vita, in tutte le sue forme, su tutto il pianeta. Abbiamo
imboccato un cammino sbagliato, bisogna tornare al bivio precedente e prendere
una nuova direzione. Perchè nonostante tutte le bugie che ti raccontano, solo
tre passi ti separano dal benessere e da una vita felice.